“Questa maggioranza approva un bilancio asfittico, privo di qualsivoglia spunto innovativo e programmatico, un bilancio che mortifica i cittadini campani” Lo ha dichiarato Nicola Caputo Consigliere regionale del Pd e Presidente della Commissione Trasparenza nel corso del suo intervento in Consiglio regionale.
“Nel documento presentato dal Governo regionale – ha dichiarato ancora Caputo – non si lascia intravedere una speranza di ripresa per le tante imprese in difficoltà, mancano politiche di welfare adeguate ai tempi che viviamo, misure per l’inoccupazione dei giovani e per i tanti studenti che aspettano di vedersi riconosciuto il diritto allo studio ma anche per i tanti cittadini che chiedono servizi sanitari essenziali o ancora per quelli che chiedono un trasporto pubblico efficiente” “Questo Bilancio è la cartina di tornasole di un Governo regionale incapace di interpretare le esigenze del territorio e della propria Comunità. Un Governo che da 4 anni, sin dal Suo insediamento non ha saputo produrre un solo atto di indirizzo strategico capace di far uscire questa Regione dal tunnel”. “La Corte dei Conti già per il Bilancio di Previsione 2013 sollevò una serie di rilievi circostanziati che addirittura mettono in evidenza la contraddittorietà delle risposte che il Governo regionale ha dato su specifici quesiti nel corso dell’anno. Tutti i rilievi rappresentanti per il Bilancio 2013 sono di fatto disattesi anche per il Bilancio di quest’anno”.
“Sono confermate – per esempio – le criticità, mai affrontate in maniera organica, relativamente agli organismi partecipati dove continua a regnare la massima confusione C’è poi il problema dei problemi rappresentato dal Sistema Sanitario regionale il cui bilancio economico ed il relativo fabbisogno assistenziale, ad oggi, non è dato conoscere dovendo esso essere individuato con decreto commissariale. Un Commissariamento quello sanitario che forse non si vuole superare”. “Un Bilancio definito inappropriato anche dall’Assessore ai trasporti Vetrella che in Commissione Bilancio ha evidenziato, con onestà intellettuale non comune, la mancata previsione nel documento contabile di ben 51 milioni di euro derivanti da obblighi giuridicamente rilevanti, un Bilancio approvato dalla Giunta nonostante la sua dichiarazione di contrarietà” “Come può sentirsi tutelato dunque, un cittadino di questa Regione da un Governo che non riesce nemmeno ad adempiere alle prescrizioni di legge esistenti e che non trova la quadra nemmeno all’interno dell’esecutivo? Come può un Consiglio Regionale approvare un siffatto Bilancio che non solo non assicura ai cittadini una gestione capace di sollevarli dalla crisi ma che non garantisce nemmeno l’adeguamento dell’andamento economico-finanziaria della Regione agli obiettivi di finanza pubblica?”
“Come può cioè, un governo garantire il rispetto dei vincoli imposti dalla legge di stabilità se non riesce nemmeno a preservare un Bilancio legittimo così come richiesto dalla Corte dei Conti? Con questo Bilancio penso che tutti gli attori sociali e produttivi di questa Regione potranno finalmente convincersi, semmai ce ne fosse ancora bisogno, della inadeguatezza di questa maggioranza e di questo Governo regionale sempre più contraddistinto dalla eccessiva autoreferenzialità dell’azione politica e dalla superficialità dell’azione amministrativa”. “Come opposizione abbiamo posto non solo un problema procedurale ma anche quello della mancanza di un adeguato confronto con gli enti locali e le parti sociali e produttive della Regione, ci è stato risposto picche. La posizione dell’opposizione a questo bilancio è stata ferma e determinata”.
“Per la prima volta nella storia, pur partecipando al dibattito non abbiamo partecipato all’approvazione del documento fondamentale della vita della Regione per far emergere la nostra preoccupazione per la tenuta dei conti di questa Regione e, più complessivamente, per la tenuta del tessuto sociale ed economico di una comunità ormai in ginocchio”. “Non si può più continuare a trascinare questa Regione nella logica del tirare a campare, la giunta Caldoro lo ha fatto per quattro anni. ora basta! E ora – conclude Nicola Caputo – che chi governa la Regione si assuma le proprie responsabilità ammettendo il fallimento e facendo un passo indietro, la Campania non può tirare a campare”.