‘Siamo in pericolo”: è quanto scrive in una mail all’ANSA, Enrico, papà italiano bloccato con altre 23 famiglie in Congo, dove si trovano da un mese e mezzo per riportare in Italia i loro bambini adottati.
“I ribelli – scrive ancora Enrico, originario dell’Umbria – hanno occupato la tv di Stato di Kinshasa prendendo ostaggi. Ci sono stati spari all’aeroporto che è chiuso. Noi temiamo – è detto ancora nella mail – per l’incolumità nostra e dei nostri figli”. “Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa”: lo scrive in una mail all’ANSA Enrico, umbro che con la moglie Chiara si trova bloccato in Congo a seguito delle decisioni delle autorità governative locali di fermare tutte le pratiche di adozione in corso. Ieri una delle 24 mamme italiane aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta. “La delegazione da lei inviata – ha scritto – ci ha detto che non possiamo tornare in Italia con i nostri figli. Io come posso spiegarlo alla mia bambina di sette anni, che ha conosciuto la guerra, la fame e l’abbandono?”. “Non siamo noi direttamente in pericolo perché stiamo in periferia ma la situazione in città non ci lascia tranquilli”. Lo ha precisato Enrico, uno dei papà adottivi bloccati in Congo. L’ambasciata italiana a Kinshasa è in costante contatto con le famiglie italiane bloccate in Congo e il ministro degli Esteri, Emma Bonino, sta seguendo l’evolversi della situazione attraverso l’Unità di crisi della Farnesina, dopo i violenti disordini di stamani nella capitale. Lo riferisce il ministero degli Esteri. L’Unità di crisi della Farnesina ha invitato gli italiani residenti a Kinshasa, tra cui le famiglie adottive in attesa di rientrare in Italia con i loro bimbi, a rimanere nei loro alloggi. Le forze governative congolesi hanno ripreso il controllo della tv di Stato a Kinshasa, assaltata stamane dai ribelli, che avevano preso in ostaggio alcuni giornalisti. Lo rende noto il portavoce del governo, specificando che la situazione nella capitale è “sotto controllo”. Sono quaranta ribelli che stamane avevano assaltato la tv di Stato a Kinshasa, l’aeroporto e lo Stato maggiore e che sono rimasti uccisi. Il portavoce del governo ha informato che sedici ribelli sono rimasti uccisi all’aeroporto, otto alla tv di Stato e alti sedici allo Stato maggiore dell’esercito. Non ci sono segnalazioni di vittime civili o tra le forze di sicurezza, ha aggiunto. Dopo Kinshasa, l’esercito della Repubblica Democratica del Congo si è scontrato con i ribelli fedeli al leader religioso Paul Joseph Mukungubila anche nella città mineraria di Lubumbashi, nell’ovest del paese. Lo ha riferito un funzionario governativo, poche ore dopo i violenti scontri nella capitale. Le truppe governative hanno attaccato la chiesa di Mukungubila nel centro della città situata nella provincia del Katanga, ricca di giacimenti di rame.