Gioia Sannitica- Accampati in una tenda(arrivata dopo tre giorni di nottate nelle autovetture) vicino all’unica fonte di reddito: una stalla con otto bovini, uno stallo con poche pecore o un piccolo allevamento di maiali. Per le due famiglie Pascale il terremoto ha avuto la scossa di una “disgrazia”: inagibilità totale dello stabile in cui risiedevano e conducevano l’attività di piccola zootecnia.
Gente semplice, rughe di fatica ma anche affanni di salute come le condizioni di Angelo, cardiopatico e padre di Luigi che insieme a Maurizio ed alla sorella sono la leva giovanile di questo binomio familiare inseparabile. Al pari di quella fonte di entrata: proprio per non allontanarsi hanno deciso di stare vicino a quelle stalle rifiutando un alloggio messo a disposizione dell’amministrazione guidata dal medio ,Mario Fiorillo. Ma quanto si potrà rimanere nella precarietà e nel freddo di quella tenda pur con il caldo di una stufetta, o di coperte delle famiglie messe una sopra l’altra per proteggersi dal freddo e di quell’abbraccio di solidarietà familiare e del paese in quei pochi metri di “rifugio”. Da lì non vogliono muoversi. Ci sarebbero disponibili alcuni camper (uno da tempo fermo vicino al campo di calcio ed un altro nell’area industriale) . Una soluzione più stabile. Sarebbe meglio. Non ci vuole molto collocare questa struttura di fronte alla prospettiva di dover rimanere lì per molto tempo. Forse lo si poteva farlo anche prima .Si è sempre in tempo. Ma il problema maggiore è quello del cibo anzi di una soluzione: le cucine dello stabile lesionato nelle parti strutturali sono impraticabili ed occorre una piccolo cucina di campo. “Fino ad oggi siamo andati avanti con la solidarietà ed il sostegno di amici o della protezione civile che ringraziamo. Occorre una soluzione di maggiore durata per far fronte alle nostre necessità alimentari ” dice Luigi , disoccupato, diplomato all’industriale “Caso” dopo alcuni lavori impiegatizi precari nel settore edile. E’ questa una delle richieste, anzi la prima richiesta- base che ci sottopongono e noi sottoponiamo agli organi di governo , in primis il comune( sindaco , assessori e consiglieri sono andati a trovarli per sincerarsi delle loro condizioni ed essere vicini). Ma occorre fare presto con l’inverno sempre “nemico” specie le persone anziane (quattro). Mentre Luigi ci accompagna in paese alcuni cittadini hanno portato buste di agrumi(mandaranci ed aranci). Altri compaesani stavano preparando la cena. Anche oggi è andata ma si può andare avanti sempre così?
Michele Martuscelli
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