L’assessore alle politiche sociali del Comune di Mondragone, Anna Barbato, ha in questi giorni portato avanti diverse iniziative, che l’hanno vista impegnata sul campo con le diverse parti sociali per non far mancare la presenza delle istituzioni anche in quei momenti in cui nelle famiglie tutto si ferma per festeggiare il Santo Natale e le feste che seguono.

La responsabilità umana di questo assessorato è stata proprio quella di donare un momento di unione a coloro i quali versano in condizioni di disagio e di disperazione, a coloro i quali ancora sentono lontana la magia che porta il Natale. Il giorno 24 Dicembre dell’ormai passato 2013, l’assessore ha organizzato e partecipato in prima persona al “Pranzo della Fraternità” promosso dall’ente comunale. Erano presenti come collaboratori le diverse associazioni attive sul territorio: ANSI Mondragone, Asso Balneari, Pro Loco, Sinuessa, Lions, Protezione Civile Vigili Del Fuoco, Dragons Bikers, VERI. A tale iniziativa, hanno partecipato anche alunni dei diversi istituti superiori presenti sul territorio, ai quali saranno  riconosciuti  crediti formativi (CFU), certificando il tutto con il rilascio di un attestato di partecipazione. Nella stessa sede, è stata premiata  la campionessa italiana di Taekwondo  Giusy Tengui.

 

Nella giornata del 31 Dicembre, l’assessore insieme all’Amministrazione tutta, ha partecipato alla funzione religiosa del “Te Deum”, la tradizionale cerimonia religiosa presieduta da Sua eccellenza Monsignor Orazio Francesco Piazza, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca; caratteristica del mondo cattolico, che da anni viene celebrata in accordo tra le istituzioni e la forania locale .

“In questi giorni – dichiara l’assessore – ho impegnato le mie energie per questa comunità che ha tanto bisogno di unire sforzi comuni per un bene superiore: quella della pace sociale. Attraverso le attività, che questo assessorato ha rimosso, un solo intento è parso subito chiaro, quello di unire attraverso il Natale  il piccolo al grande, il diverso al normale, il bianco al nero. Perché se c’è qualcosa che possiamo fare per il prossimo, questa deve essere unire piuttosto che dividere, integrare piuttosto che emarginare. Dove e come incominciare se non dalle istituzioni? L’ingessatura che è stata costruita intorno all’ente, come una macchina tritatasse, è un’immagine che deve essere debellata. Dobbiamo ripartire dal concetto di comunità, sedendo a tavola proprio con chi ha smarrito la strada e il senso della solidarietà. Non esiste forma più grande di egoismo politico che pensare solo alla propria di tavola. Spero che l’anno nuovo porti un nuovo volto alla comunità, alla politica tutta, all’uomo”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui