21 persone denunciate e 18 fucili con centinaia di cartucce di vario calibro, richiami acustici, uccelli imbalsamati usati come zimbelli, fari per cacciare di notte, sequestrati: questo è il risultato dell’Operazione “Free Duck” condotta in provincia di Caserta dal Corpo forestale dello Stato del Comando Regionale, unitamente al personale del Nucleo Operativo Antibracconaggio di Roma.

L’operazione ha avuto inizio alle prime luce dell’alba del 02.01.2014 ed è terminata il giorno 06.01.2014  ed ha interessato le zone dei Comuni di  Grazzanise, Castelvolturno, Villa Literno e  Mondragone in cui maggiormente si registra l’attività di caccia alla fauna migratoria, in particolare di uccelli acquatici, quali trampolieri ed anatre. L’attività venatoria della fauna migratoria acquatica viene esercitata attraverso postazioni fisse poste al margine di terreni appositamente allagati, le cd. vasche, con l’ausilio di richiami acustici.

“Come altre inchieste hanno dimostrato, molti dei laghetti che vengono utilizzati per il bracconaggio hanno una vecchia storia di malaffare: la loro origine si deve all’estrazione abusiva di sabbia e terreno per l’edilizia, alcuni di essi furono anche utilizzati dalla criminalità organizzata come discariche di rifiuti – dichiara il dott. Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, presente alla conferenza stampa. Negli anni scorsi è stata accertata in sede giudiziaria una vera e propria attività economica legata a diversi appostamenti, alcuni dei quali nelle disponibilità di personaggi del mondo malavitoso,  affittati o dati in comodato ad amici e sodali.

Nel corso della conferenza stampa è stato riferito dai responsabili del Corpo Forestale che alcune persone denunciate appartengono al “mondo della legalità”. “Purtroppo – continua Troiano – i crimini contro l’ambiente e gli animali sono diffusi in tutti gli strati sociali e culturali, ma condotte simili sono ancora più intollerabili se a consumarle sono persone che cianciano di legalità o sono apparentemente attive nella difesa dei valori  della giustizia e della democrazia.  C’è da chiedersi cosa accadrà ora dopo l’operazione del Corpo Forestale. Purtroppo, se non ci sarà  un’attenta e continua vigilanza, non è azzardato prevedere che non cambierà nulla e che le scorribande dei bracconieri continueranno.  Il nostro auspicio– conclude Troiano, è che da quei bunker da cui oggi si spara in futuro possano spuntare solo binocoli, cannocchiali e macchine fotografiche”.

La LAV ringrazia il Comando Regionale del Corpo Forestale per la brillante operazione portata a termine.

 

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