Il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola nelle varie province disegna anche in Campania, come nel resto del Paese, più ombre che luci. Brillano Benevento (31ma in classifica), seconda città del Sud dopo Lecce, e Napoli (37a) prima tra le grandi città del Mezzogiorno. In crescita Avellino rispetto allo scorso anno anche grazie a dati più dettagliati, mentre Caserta e Salerno si assestano nella seconda parte della classifica. Dal rapporto sullo stato di salute dei 523 edifici scolastici campani emerge che nessun edificio risulta costruito secondo i criteri della bioedilizia: l’85,6% delle strutture sorge in aree a rischio idrogeologico. Solo l’8,4% risulta costruito secondo criteri antisismici, nel 31,1% è stata effettuata la verifica di vulnerabilità antisismica a fronte di un 100% di edifici posti in aree a rischio sismico.

Alto il dato sulla necessità di interventi di manutenzione urgente (51,8%), 37,6% quello medio nazionale, molto bassa la media degli investimenti per la manutenzione straordinaria con € 5.481 per ogni edificio scolastico (€ 29.946 la media nazionale) e per quella ordinaria, con € 3.040 contro € 8.808. In totale si registra una crescita poco significativa d’investimento in Campania dove un edificio su due necessita di interventi urgenti. Buoni, invece, i dati sulle certificazioni degli edifici, tutti sopra la media nazionale: l’86,5% possiede il certificato di collaudo statico, il 92,2% quello di agibilità, il 99,2% la certificazione igienico sanitaria, il 38% di prevenzione incendi, il 93,7% impianti elettrici a norma. Sotto la media nazionale (82,3%), il dato sugli edifici con i requisiti di accessibilità (64,2%). Rispetto ai dati sulle buone pratiche e i servizi messi a disposizione delle scuole: negativo il servizio di scuolabus (9,5%).

Più ombre che luci anche per il servizio mensa, a fronte di un 100% di mense in cui vengono distribuiti pasti biologici, in nessuna vengono somministrati pasti interamente biologici, solo del 20% la media di prodotti biologici. Nel 70,6% delle mense vengono utilizzati piatti in plastica/carta, contro il 34% della media nazionale; solo l’1,9% dispone di cucine interne, 22,3% la media nazionale, il 15,5% somministra acqua del rubinetto, contro il 50,1% del dato medio nazionale. Ottimi i dati sulla differenziata che vede dati pari o vicini al 100% per tutti i materiali. Sotto la media il parametro sulle fonti di energia rinnovabile che risultano presenti solo nel 3,5% degli edifici scolastici, contro un dato nazionale del 13,5%. Buono il dato sul monitoraggio dell’amianto che risulta effettuato in tutti gli edifici scolastici, sotto la media il monitoraggio del radon (25%). Nello specifico a Napoli su 389 edifici scolastici di competenza comunale, solo nel 30% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, mentre solo 14 edifici sono stati realizzati secondo criteri antisismici. Tutti gli edifici hanno il certificato di collaudo statico, il certificato di agibilità e hanno effettuato prove di evacuazione. Centosessanta edifici scolastici sono dotati di giardini e area verde fruibile, mentre solo 34 sono dotati di biblioteche per ragazzi. Sono 152 gli edifici con certificato di prevenzione incendi. In tutti gli edifici napoletani si pratica la raccolta differenziata e in tutte le mense sono servite da pasti biologici.

 

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