SAN TAMMARO – ”E’ una gioia immensa e un’enorme soddisfazione: finalmente Carditello, dopo mille difficoltà, torna nella proprietà dello Stato; finalmente ci rimpossessiamo di uno dei magnifici tesori che la nostra storia ci aveva affidato”. E’ entusiasta Pina Picierno, la parlamentare del Partito Democratico che il 26 ottobre scorso accompagnò il ministro Massimo Bray in visita alla Reggia di Carditello. ”Già allora – ricorda la componente della segreteria nazionale del Pd con delega al Mezzogiorno – il ministro si impegnò ad operare, presto e bene, per salvare Carditello. Lo ha fatto, lavorando in silenzio ma con determinazione, come sa fare la buona politica. L’acquisto dell’antica tenuta borbonica è un atto che restituisce dignità alla nostra provincia ferita; abbiamo gettato le basi per il rilancio del patrimonio culturale di Terra di Lavoro e con esso anche di un futuro di sviluppo economico e occupazionale del territorio. Oggi è davvero un grande giorno”.
”La Reggia di Carditello è finalmente dello Stato, ora inizieremo la valorizzazione per la quale sono stati già individuati due progetti con relativi fondi”. E’ quanto ha dichiarato la segretaria generale del Mibac Antonia Pasqua Recchia al termine dell’asta tenutasi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel corso della quale il giudice Valerio Colandrea ha aggiudicato il sito borbonico, fino a questa mattina di proprietà del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, alla Sga (società del Ministero dell’Economia) per 11,5 milioni di euro. Pasqua Recchia era presente nell’aula con il direttore regionale dei Beni Culturali della Campania Gregorio Angelini e la Sovrintendente ai Beni Culturali di Caserta e Benevento Paola Raffaella David, che la prossima settimana trasferirà le proprie competenze sulla Reggia di Caserta al nuovo responsabile del Polo museale di Napoli-Caserta. ”Entro i prossimi giorni – spiega Pasqua Recchia – la Sga cederà al Mibac la proprietà della Reggia di Carditello sulla base di accordi già stipulati. La Direzione Regionale dei Beni Culturali inizierà subito una vigilanza del sito, finora mai fatta, se si eccettua l’opera volontaria svolta da Tommaso Cestrone che è venuto purtroppo a mancare nella notte di Natale. Abbiamo pure individuato un progetto con fondi per i primi interventi di messa in sicurezza in modo da evitare altri problemi alla struttura”.
A pochi minuti dalla conferma che lo Stato è il nuovo proprietario della Reggia di Carditello, ecco le parole del segretario provinciale del Pd, Raffaele Vitale: “Comincia oggi il nuovo corso per il complesso monumentale di San Tammaro. Un segnale di vicinanza e serietà del Governo Letta che con il ministro Bray, da sempre in prima linea nella difesa di Carditello, ha tenuto fede alle promesse. Siamo convinti che si apra per il Real sito casertano un nuovo capitolo di riscoperta e di valorizzazione nella speranza che alla Reggia di Carditello, ormai patrimonio di tutti gli italiani, sia riassegnato il suo ruolo di grande attrattore turistico per Caserta, per la Campania, per il Paese”.
E su twitter, Stefano Graziano, consigliere per l’attuazione del programma del Governo Letta, rilancia: “Grazie a Letta e Bray per l’acquisto di Carditello. Esempio di bella politica e un segnale forte per Caserta dal Governo”
“Il Governo nazionale mantiene gli impegni nei confronti del nostro territorio e l’acquisizione al patrimonio pubblico della Reggia di Carditello ne e’ l’ennesima dimostrazione”. E’ quanto afferma il Presidente del Consiglio Regionale della Campania Paolo Romano.
“La Reggia di Carditello e’ uno dei beni culturali di maggiore valore che abbiamo in Campania ed e’ per questo che abbiamo voluto richiamare l’attenzione del Ministro Bray su una situazione di abbandono e di degrado inaccettabile” – evidenzia l’esponente di Ncd, che aggiunge: “questo Governo sta dimostrando una particolare attenzione per le problematiche della Campania adottando provvedimenti incisivi che riguardano settori fondamentali come l’ambiente e i beni culturali. Siamo certi che il nostro territorio trovera’ ancora ampio ed importante spazio nell’azione di governo grazie alla incisivita’ del vice premier Alfano e dei nostri Ministri per porre le basi di una svolta alla situazione economica ed occupazionale di Napoli e della Campania”.
“Il ministro Bray lo aveva detto a chiare lettere nell’incontro che abbiamo avuto a Roma. Le sue mi sono sembrate da subito parole sincere, oggi dopo tante battaglie tante mortificazioni arriva la notizia più bella, quella che la Reggia di Carditello torna ad essere un patrimonio di tutti noi”. Lo ha reso noto Nicola Caputo Consigliere regionale del Pd e Presidente della Commissione Trasparenza
“Ieri è stato firmato un contratto preliminare con la Sga per cedere la dimora settecentesca al ministero dei Beni culturali e del Turismo. Oggi l’ultimo passaggio al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che abbiamo atteso con trepidazione ed anche un pizzico di emozione. Un ringraziamento, oltre al ministro Bray va a tutti quelli che in questi anni hanno speso le proprie energie perché tutto questo si avverasse, a tutte le associazioni che si sono battute corpo a corpo contro la burocrazia a tutti quelli che questo giorno non l’hanno potuto vedere primo tra tutti Tommaso Cestrone, l’angelo di Carditello, venuto a mancare proprio nei giorni di Natale”.
“Salvare la Reggia – spiega Caputo – è stata una priorità sia da politico e da semplice cittadino, ho sempre ritenuto questo un elemento imprescindibile per il rilancio non solo culturale di un territorio martoriato come la provincia di Caserta. Ci ho provato in tutti i modi, con tutte le mie forze, attraverso interrogazioni, audizioni e proposte concrete fino al punto di far inserire nella finanziaria 2012 la costituzione di una Fondazione per Carditello. Tutto per tentare di strappare la Reggia alla speculazione e all’abbandono. Ieri il Governo attraverso il ministro Bray ha fatto la sua parte ora tocca alla regione Campania mantenere gli impegni presi. Si parta subito con la Fondazione coinvolgendo tutti i soggetti interessati, istituzionali e non”.
“Con questa nuova condizione – continua Caputo – Carditello si candida a rappresentare il punto di partenza per il rilancio dell’intero territorio. E’ stato un paradosso che per anni questa questione sia stata ridotta ad un mero problema ragionieristico. Carditello rappresenta un valore anche simbolico oltre che culturale. La soluzione è sempre stata a portata di mano – conclude Caputo – ma è mancata in questi anni una concreta volontà politica di risolvere il problema. Ora la Reggia è nelle nostre mani tocca a noi tutelarla, salvaguardarla e rilanciarla alla fruizione di tutti”.
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Finalmente torna in mano pubblica la magnifica Reggia di Carditello. Il nostro gioiello d’architettura e d’arte vandalizzato in continuità per decenni, saccheggiato dai nazisti e via via dalle camorre rischiava di concludere la propria storia con la cancellazione della sua storia e della sua stessa esistenza. Non nasconde la sua soddisfazione Carlo Comes, responsabile provinciale del Dipartimento Cultura del Pd.
Movimenti spontanei di cittadini e associazioni – dice- avevano costruito in questi anni una battaglia civile e avevano impedito ulteriori distruzioni, mantenendo viva la speranza di veder la riconquistata ai barbari e riportata in vita.
Oggi, finalmente, la Reggia di Carditello, finita ignobilmente all’asta, è stata acquisita da una società pubblica del Ministero dell’Economia ed è tornata ad essere un bene pubblico. A questa notizia, non scontata, avrebbe gioito con tutti noi, Tommaso Cestrone, il custode volontario, l’angelo di Carditello, recentemente scomparso, il cui nome rimarrà legato per sempre al bene che con semplicità e dedizione seppe amare e custodire.
Il PD casertano plaude alla determinazione del Ministro, Massimo Bray, che aveva fatto del salvataggio di Carditello un punto qualificante della sua azione di governo, conferma il suo impegno, che non nasce oggi, perché questa decisione, fondamentale ed emblematica, segni una svolta definitiva per il futuro di Terra di Lavoro.
Adesso la Reggia di Carditello deve incarnare il simbolo della rinascita. Il ritorno del sito al suo splendore originario, al netto dei danni irrecuperabili prodotti dall’incuria colpevole, dall’ignoranza e dalle camorre, è l’obiettivo che da oggi va perseguito perché questa risorsa si trasformi in centro permanente di cultura e in grande attrattore.
E’, anche qui, che si giocherà da oggi la residua credibilità della politica.
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Siamo felici che una delle battaglie di sinistra ecologia libertà insieme alle associazione ed ai movimenti territoriali abbia avuto il giusto epilogo. Lo afferma il coordinatore campano di sinistra ecologia libertà, Arturo Scotto riferendosi all’acquisto da parte dello Stato della Reggia di Carditello.
Già il 26 ottobre 2012, Nichi Vendola, in occasione del tour campano per primarie del centrosinistra, visito il sito e fu colpito dalla bellezza del complesso vanvitelliano ed in quella occasione auspicò che fosse sottratto alla trasformazione mercantile, acquisito dal Ministero dei Beni culturali e recuperato in un bene produttivo.
Auspichiamo che inizino celermente i lavori di ristrutturazione del gioiello dell’architettura borbonica – conclude Scotto – affinché sia restituita in tempi brevi e certi al pubblico ed alla cittadinanza.
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“Non si puo’ che salutare positivamente l’acquisizione al patrimonio pubblico del Casino borbonico di Carditello, ma i dubbi sulla gestione restano ancora irrisolti. La Campania e’ piena di siti meravigliosi, in gran parte inaccessibili al pubblico per la incapacita’ del Ministero di gestirne la fruizione, dai Campi Flegrei alla Certosa di Padula a tanti siti minori.” E’ quanto afferma di Marco Di Lello, presidente dei deputati socialisti e gia’ assessore campano ai Beni Culturali, sull’acquisizione da parte dello Stato del complesso casertano. “Mi auguro – aggiunge il deputato del Psi – che questa acquisizione segni una svolta degli investimenti del Minbact verso la Campania e l’intero Mezzogiorno, per garantire la piena fruizione di questo straordinario patrimonio culturale e farne davvero strumento di crescita economica” – conclude Di Lello.
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“Finalmente una notizia positiva per questa provincia! Un grande ringraziamento al Ministro Massimo Bray per l’impegno mantenuto in relazione all’acquisto della Reggia di Carditello da parte del Ministero”. Sono le parole del consigliere provinciale del Partito Democratico Antonio Mirra dopo aver appreso l’ufficialità della notizia.
“Allo stesso tempo – ha spiegato Mirra – è doveroso indirizzare un plauso a chi, in questi anni, ha lottato sul territorio e negli ambienti istituzionali tenendo costantemente accesa la luce sulla Reggia di Carditello. Mi riferisco in particolare alle associazioni, alla stampa, al sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino e, soprattutto, a Tommaso Cestrone che con grande dedizione e spirito di sacrificio ha dedicato la propria vita alla tutela ed alla salvaguardia della Reale delizia”.
“Dopo le numerose vicissitudini che hanno visto coinvolta la Reggia di Carditello – ha concluso il consigliere provinciale Antonio Mirra – il Governo deve fare un ulteriore sforzo diretto alla immediata riqualificazione del gioiello borbonico, definito proprio dal Ministro Bray straordinario luogo di memorie storico-architettoniche e storico-artistiche; un attimo dopo occorrerà scongiurare il rischio dell’immobilismo della gestione pubblica e con il contributo di tutte le migliori energie individuare progetti di gestione affinché la Reggia di Carditello possa rappresentare un simbolo per il riscatto di questa terra e di questa provincia e per la ripartenza della sua comunità”.
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“Finalmente lo Stato ha acquistato la Reggia di Carditello, che ora è proprietà di tutti i cittadini italiani”. E’ quanto dichiara il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro, commentando la notizia relativa alla decisiva asta grazie alla quale il gioiello borbonico potrà essere sottratto all’abbandono al quale rischiava di essere destinato irrimediabilmente.
“Ero certo che il ministro Bray avrebbe mantenuto la promessa fatta.” Così l’assessore al Turismo ed ai Beni Culturali Pasquale Sommese sull’avvenuta acquisizione al Ministero dei Beni culturali della Reggia di Carditello.“Sono contento – dice l’assessore – che sia stata onorata al meglio la memoria del povero Tommaso Cestrone.
“Facendomi interprete del pensiero del presidente Caldoro e dell’intera Giunta regionale, ringrazio il ministro per aver restituito ai cittadini e al nostro territorio un altro <tesoro> da aggiungere al già ricchissimo patrimonio storico- culturale della Campania”, conclude Sommese.
“La rinuncia del diritto di prelazione della Regione Campania – dichiara l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello – ha sbloccato la possibilità di fruizione di un bene di immenso valore quale quello della Reggia di Carditello. In questo modo contribuiamo a restituire alla Campania un bene <nostro>, un simbolo della ricchezza della storia e della cultura del territorio campano.”
“Finalmente – aggiunge Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania – la Reggia di Carditello potrà essere valorizzata come merita.
“Il plauso va al ministro Bray che ha mantenuto gli impegni presi e che si è battuto fin da subito per salvare uno dei complessi monumentali più belli al mondo. La Regione Campania è disponibile fin da subito ad affiancare il ministero in tutte le attività necessarie per valorizzare e rendere fruibile la reggia”, conclude.
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“L’acquisizione da parte dello Stato della Reggia di Carditello è certamente un’ottima notizia. Una promessa mantenuta, un impegno concreto che non deve considerarsi come un punto di arrivo ma, piuttosto, come un buon inizio”, afferma l’on. Antimo Cesaro. “Dopo numerose – e troppe – aste andate deserte, Carditello è ritornata nelle mani dei veri proprietari: i cittadini”, prosegue il deputato campano di Scelta Civica. “Un atto dovuto a Tommaso Cestrone, il fedele volontario della protezione civile prematuramente scomparso durante le festività natalizie. Una vittoria per i cittadini e l’Italia tutta che voglio condividere con “Agenda 21″, il coordinamento che rappresenta cittadini, enti e associazioni, che, con iniziative di sensibilizzazione e con tanta determinazione, ha condotto – con altri – questa battaglia. Una promessa mantenuta dal Ministro Bray, un successo per lo Stato che sottrae un importante bene culturale al più completo degrado o – peggio ancora – alle mire di speculatori senza scrupoli”, conclude l’on. Antimo Cesaro.