I carabinieri di Montebelluna hanno denunciato per associazione per delinquere per una truffa da un milione di euro 12 persone che, usurpando il nome di una società di Milano che opera nel settore farmaceutico e l’ identità dell’amministratore unico, avevano stipulato un contratto di factoring con la società bancaria Claris Factor Spa di Montebelluna per l’acquisto di attrezzature mediche risultate poi del tutto inesistenti. Menti della truffa sono un uomo di 47 anni di Bologna e uno di 44 di Milano che, facendosi passare per l’amministratore della ditta meneghina, che produce e vende nel campo farmaceutico sono riusciti a sottoscrivere un contratto con la Claris Factor che ha versato su un conto corrente una prima tranche di 900.000 euro su un importo complessivo di due milioni.

La Claris si è insospettita scoprendo che in tre giorni era stato ‘bruciato’ il milione di euro con numerosi bonifici bancari intestati a varie persone giuridiche operanti nel territorio lombardo e a persone fisiche provenienti da tutta Italia. Per riuscire nella truffa le ‘due menti’ dell’organizzazione hanno contato sulla complicità di altre persone con cariche di rilievo e utili per portare a termine il ‘colpo’, come un notaio originario di Napoli con studio in provincia di Milano, e un commercialista di Rimini. Uno dei due truffatori con parte dei soldi si è comperato due orologi di grande valore e una motocicletta e ha rimpinguato il conto corrente della ex moglie. Alcune delle persone che hanno beneficiato in parte dei bonifici hanno dichiarato all’Arma di aver percepito somme di denaro come corrispettivo di una consulenza, mentre altre destinatarie dei versamenti da un controllo alla Camera di commercio, sono risultate titolari di società in via di fallimento.

 

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