Forze dell’ordine, tecnici dell’Arpac al lavoro a Villa di Briano per cercare riscontri alle dichiarazioni dei pentiti sull’interramento di rifiuti tossici e nocivi nel casertano. Le ruspe sono in azione e sono già arrivate a dodici metri di profondità. L’obiettivo è scendere almeno a venti metri. Per il momento è emerso materiale di risulta e fanghi che saranno sottoposti ad analisi.
La cava nella quale si sta scavando gia’ fu sequestrata inizio anni ’90 per cercare rifiuti interrati e non fu trovato nulla. A raccontarlo e’ il proprietario attuale del terreno a Villa di Briano, nel Casertano, dove da stamani sono all’opera carabinieri e Corpo forestale dello Stato. Stanislao Di Bello racconta di aver comprato il terreno alla fine degli anni ’90 e che i vecchi proprietari, agricoltori, lo avevano trasformato in una cava abusiva di circa 20 metri per la sopra elevazione della statale 7bis Nola-Villa Literno.
“Sono dieci anni che denuncio ai carabinieri i continui sversamenti su questo territorio”, dice Di Bello. Il terreno, nonostante la cava, al catasto risulta ancora agricolo. Sul posto anche il sindaco di Villa di Briano, Dionigi Magliulo, che si dice “soddisfatto di questi accertamenti in modo che finalmente si possa fare chiarezza e dare risposte ai cittadini”.
ECCO LE FOTO DI NICOLA BALDIERI
{gallery}scavivilla{/gallery}