Nella seduta del Question Time del 16 gennaio, dopo l’interrogazione presentata dal capogruppo regionale del Pse, Gennaro Oliviero in merito alla possibile chiusura del punto nascita della Clinica “Santa Maria della Salute” di Santa Maria Capua Vetere, a seguito dell’esaurimento dei budget di esercizio.

 

“Oggi in aula abbiamo ricevuto una risposta del tutto evasiva, tesa a giocare con i numeri e cifre astratte soprattutto se riferite alla situazione in cui versa la sanità della Provincia di Caserta – afferma il capogruppo regionale del Pse, Gennaro Oliviero.

 

Caldoro, si sforza a elaborare un teorema del tutto incongruente, riferendo che, addirittura, a Caserta vengono impiegate maggiori risorse che nel resto delle altre Province campane.

Nei fatti siamo in presenza di una palese disparità, non è possibile che una Clinica di Caserta debba ricevere un trattamento differente rispetto ad un’altra di Napoli.

La territorialità non può e non deve costituire una discriminante per i costi dei posti letto, i cittadini di Caserta non sono di serie B.

Del resto, la sua teoria è stata prontamente smontata con dati alla mano, nonostante, poi, la questione politica sollevata, in realtà, è chiara a tutti: a Santa Maria Capua Vetere si rischia di non nascere più.

A suffragare questa tesi, oggi, il Consiglio Regionale, sulla scorta delle iniziative promosse, ha approvato, all’unanimità dei presenti, un ordine del Giorno specifico, teso a ripristinare il punto nascita della Clinica Santa Maria della Salute ed a scongiurare il licenziamento dei lavoratori del reparto di Ginecologia.

La sanità è programmazione, non improvvisazione e teoremi che cercano di trovare qualsiasi appiglio per tutelare e premiare i soliti amici napoletani.

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