Fanno parte della sequenza sismica che il 29 dicembre scorso ha fatto tremare i Monti del Matese, i terremoti di magnitudo 4,2 e 3,7 avvenuti oggi in quella stessa zona. Lo ha osservato il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alberto Michelini. ”In termini di energia liberata – ha aggiunto – la scossa di magnitudo 4.2 avvenuta oggi è circa 10 volte inferiore a quella di magnitudo 4,9 del 29 dicembre”. Il meccanismo all’origine dei terremoti avvenuti oggi fra Caserta e Benevento è analogo a quello che ha scatenato la scossa del 29 dicembre, ha spiegato ancora Michelini.
All’origine c’è un movimento di estensione dell’Appennino, che progressivamente si ”allarga” tra il Tirreno e l’Adriatico. E’ la stessa dinamica del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, di quello avvenuto nel 2012 nel Pollino e di quello che nel 1997 ha colpito Umbria e Marche. ”Se il meccanismo focale dei terremoti avvenuti oggi nel Matese è identico a quello del terremoto del 29 dicembre, non sappiamo se la faglia sia la stessa”.