Ha lasciato un bigliettino sul quale c’è scritto “I told you i was sorry what about one” Alexandra Jessica Reisoglu, la donna statunitense di 26 anni, trovata senza vita, con un colpo di pistola alla tempia, la notte tra venerdì e sabato scorsi, nella stanza da letto di una villetta di Licola (Napoli).
A fare la scoperta è stato il marito della vittima, Christopher Alexander Torres, anche lui di 26 anni, sergente Usa di stanza nella base Nato di Gricignano d’Aversa (Caserta). In casa c’era anche la figlia di 4 anni di lei, che è stata portata nella Base di Gricignano dagli uomini inviati dal comando Nato avvertiti dell’accaduto dal militare. Nella base si trova anche il sergente che avrebbe tentato anche di uccidersi dopo avere visto la moglie priva di vita nel letto. Sebbene l’ipotesi del suicidio sembri la più probabile, gli investigatori della polizia stanno cercando di fare piena luce sull’accaduto: desta sospetto, in primis, il numero dei colpi esplosi.
A terra sono stati trovati tre bossoli di pistola calibro 6,35. L’arma, peraltro, è risultata rubata a Mercato San Severino (Salerno) nel 2006. Un solo colpo ha ucciso la donna; un altro è finito sulla parete. Nessuna traccia, finora, del terzo proiettile. Il pugno destro della donna è stato trovato chiuso, come se stringesse qualcosa, e la pistola sul letto. Gli esami dello stub, eseguiti sia sulla vittima che sul marito, diranno l’ultima parola su chi ha sparato anche se l’alibi del sergente sarebbe di ferro: il gestore di un bar di Quarto (Napoli) ha confermato che Christopher Alexander Torres ha trascorso l’intera serata di venerdì nel locale e di essersi allontanato solo per una decina di minuti, quando si è recato a comprare le sigarette.