“Nonostante la grave crisi ambientale e il nesso ormai evidente con l’incremento di patologie tumorali la giunta regionale continua a sfuggire al Confronto in Consiglio sul registro dei tumori. Ho convocato una audizione per oggi presso la commissione che presiedo per capire l’evoluzione dell’istituzione del Registro dei Tumori anche alla luce della pronuncia di incostituzionalità della legge regionale e del Decreto del 2012 del Presidente Caldoro, ma niente, pur se invitati nessuno dei responsabili dell’assessorato alla sanità e della struttura commissariale si è degnato di presentarsi”.

Lo ha dichiarato Nicola Caputo, Consigliere regionale e Presidente della Commissione Trasparenza e Controllo.

“Eppure l’istituzione di un efficiente registro dei tumori in Campania è ormai diventato una urgenza non più procrastinabile. Anche nel corso dell’incontro che si è tenuto in mattinata presso la commissione speciale bonifiche con i sindaci della terra dei fuochi e le associazioni del territorio la questione registro tumori è stata evocata con insistenza, un segnale di come il territorio aspetta che la Campania si doti di questo strumento”.

“Già nel 2010 presentai una mia proposta di legge per l’istituzione del registro dei Tumori che prevedeva un impegno di spesa meno oneroso. Nonostante le mie insistenze e le richieste di messa all’ordine, la legge e’ stata sempre accantonata”.

“Solo nel 2012 la legge, stravolta, e con la previsione di costi eccessivi che io prontamente denunciai in aula fu approvata ma dichiarata qualche mese dopo, dalla Corte Costituzionale, incompatibile con l’obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il Piano di rientro”.

“Insomma un pasticcio a cui nonostante le promesse di Caldoro ancora non si è posto rimedio. Convocherò i soggetti interessati ogni martedì, ad oltranza, finchè non si presenteranno in Commissione Trasparenza e Controllo a dare le risposte che i cittadini campani e quelli della Terra dei fuochi in particolare si aspettano”.

“Si è perso già troppo tempo, – conclude Caputo – in mancanza di un Registro Tumori efficiente e completo, è impossibile stabilire l’eventuale nesso tra l’incremento delle patologie tumorali e il sempre più precario degrado dell’ecosistema ambientale, facendo così venir meno la tutela della salute dei cittadini”.

 

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