Vaccinare anche i maschi per ridurre la diffusione delle infezioni e delle malattie causate da Hpv (Human papilloma virus). A lanciare la proposta è Fabrizio Iacono, urologo e andrologo dell’Università Federico II di Napoli.
Secondo quanto riferito da Iacono, il 30 per cento dei tumori legati a questo virus colpisce gli uomini. Vaccini, dunque, a tutela della salute dei maschi, ma anche per ridurre la possibilità di infezioni nelle donne che – sottolinea Iacono – ”sono più vulnerabili alla malattia tumorale da Hpv”. A oggi, il vaccino contro il Papilloma virus, disponibile presso le Asl e in farmacia, è somministrato in modo gratuito soltanto alle ragazze entro il dodicesimo anno di vita. ”Il ministero della Sanità – afferma il medico – dovrebbe farsi carico di promuovere una campagna di informazione incisiva, che coinvolga le famiglie, con l’obiettivo di debellare l’infezione già a partire dalla prossima generazione”. ”Questo vaccino – spiega Iacono – sta dimostrando sul campo di riuscire a prevenire il condiloma, una patologia molto diffusa nel genere maschile. Inoltre, sappiamo che il Papilloma virus è responsabile in entrambi i sessi di tumori del cavo orale mentre per i tumori della sfera genitale, presenti anche nel maschio, si esprime con diversa epidemiologia”. Secondo i dati, nelle donne il picco di infezione si ha intorno ai 25 anni e diminuisce con l’età, mentre nel maschio la prevalenza dell’infezione da Hpv rimane ”alta e costante lungo tutta la vita”, ponendo gli uomini a rischio costante di sviluppare lesioni e di trasmettere l’Hpv, virus più frequentemente trasmesso per via sessuale e principale causa virale di tumori”. In Italia, l’Hpv causa ogni anno circa 130mila condilomi (malattie benigne) o carcinomi prevalentemente al collo dell’utero, all’utero, agli organi genitali e tumori della testa e del collo. I dati dicono che i maschi si infettano cinque volte di più rispetto alle donne, ma l’evoluzione dall’infezione al tumore è più rara che nelle donne.
