Una villetta a Carinaro, un’altra a Pozzuoli. Ufficialmente dei centri massaggi ma vere e prorie casa del sesso a pagamento con giovani donne italiane e straniere. L’organizzazione, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, era gestita da Luigi Tramontano e Federica Caiazzo, oggi finiti in carcere. Gli altri indagati si occupavano di pubblicizzare su alcuni portali d’incontro gli annunci.
Un’organizzazione con compiti ben precisi: una delle prostitute si occupava di reclutare altre giovani disposte, come lei, a “lavorare” nelle case; giovani donne dalla voce suadente erano addette a ricevere le telefonate dei clienti, ai quali illustravano il listino prezzi, nonché, in maniera molto esplicita, la natura e la tipologia delle prestazioni sessuali e li guidavano, attraverso il telefono, verso le due abitazioni; altro indagato si occupava di trasportare le giovani donne dalle rispettive abitazioni fino al “luogo di lavoro”; una delle indagate curava l’aspetto fisico delle giovani prostitute; un commercialista di Napoli approntava la documentazione fiscale e curava le pratiche burocratiche volte a conferire alla casa di Carinaro una parvenza di legalità e a farla risultare, come si diceva prima, un “centro massaggi”.
Un altro dei soggetti coinvolti, raggiunto anch’esso dalla misura cautelare agli arresti domiciliari, è un vigile urbano in servizio presso la polizia municipale del Comune di Carinaro, accusato del reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, in quanto secondo la Procura, in cambio di prestazioni sessuali da parte delle giovani prostitute, ometteva di segnalare le illiceità riscontrate nel corso delle sue visite nella villetta.
Il proprietario della casa di Carinaro, secondo l’accusa, era pienamente consapevole dell’attività svolta all’interno tanto da pretendere un canone d’affitto molto più alto di quello di mercato.