Acerra scende in piazza per dire no allo smaltimento delle ecoballe di Taverna del Re nell’inceneritore di località Pantano. Almeno duecento persone, questa mattina, stanno presidiando l’impianto perché non è possibile che in una città già devastata da impianti industriali inquinanti e da discariche abusive si pensi di bruciare i milioni di ecoballe presenti su tutto il territorio regionale. I manifestanti, che stanno ricevendo anche la solidarietà e l’appoggio di alcuni agricoltori della zona giunti sul posto con i propri trattori,  hanno chiesto un incontro al governatore Caldoro.

”Non si fermano neanche di fronte all’ennesima emergenza sanitaria ed ambientale che in questi giorni ha visto Acerra, al centro dell’attenzione della stampa non solo nazionale – spiegano gli organizzatori – noi non ci stiamo. Per ora stanno bruciando nell’inceneritore le balle di rifiuti indifferenziati provenienti da Ercolano, ma il disegno è chiaro: porteranno, per incenerirle ad Acerra, le altre migliaia di tonnellate di balle accumulate a Giugliano, a Ferrandelle e nelle altre discariche a cielo aperto disseminate su tutto il territorio regionale in venti anni di emergenza”.

Gli esponenti delle associazioni, inoltre, chiedono che fine abbiano fatto le ”bonifiche promesse cinque anni fa, con la messa in esercizio dell’inceneritore”, e le centraline ”posizionate dall’Arpac e non più attive”. ”La ferita democratica inferta alla nostra comunità resta perciò aperta e sanguinante – hanno concluso – nonostante le straordinarie potenzialità ed eccellenze nel settore agro-alimentare e commerciale l’economia cittadina è ormai al collasso e cresce la preoccupazione per la salute nostra e dei nostri figli. Gli acerrani non possono più subire e hanno diritto a sperare in un futuro migliore”.

 

Le foto di Vincenzo Viglione:

 

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