Da giorni va avanti l’agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’aeroporto di Capodichino che rischiano di pagare sulla propria pelle disimpegno e ristrutturazioni aziendali. Ai 70 lavoratori di fatto licenziati da Autogrill si aggiunge il taglio del 20% del salario del personale CNS addetto alle pulizie dello scalo.
“Lo sviluppo dell’area commerciare di uno dei più importanti aeroporti italiani rappresenta un grande giro di affari, non è possibile che a restare al palo siano sempre i lavoratori”, dice Gabriele Gesso, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, che poi aggiunge: “occorre ripensare l’intera gestione dell’aeroporto senza lasciare indietro nessuno”.
Intanto i lavoratori e le lavoratrici richiamano alle proprie responsabilità la Gesac, società che gestisce l’aeroporto, e il Comune di Napoli che la partecipa al 12%. A tal proposito non fa mancare il proprio supporto Elena Coccia consigliera comunale del PRC e Vicepresidente del Consiglio che in una nota fa sapere: “il Consiglio Comunale e questa Amministrazione devono fare tutto quanto nelle proprie prerogative per salvaguardare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori dell’aeroporto. Il nostro impegno sarà incessante”.
Si prevedono giornate di sciopero entro la fine del mese di gennaio alle quali il PRC intende aderire con convinzione per dare il proprio contributo e portare la propria solidarietà.