Fontegreca- E’ stato aperto un fascicolo giudiziario e quindi aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità e fare chiarezza anche sulle cause sul problema dell’inquinamento (da “reflui urbani-fognari”) e sulla formazione di schiuma nel torrente Sava, a Fontegreca.
Un passaggio che consentirà di nominare consulenti tecnici e periti (ctu) nell’ambito dell’iter penale utile ad approfondire l’origine e le concause del fenomeno portato alla ribalta anche a livello nazionale da “Striscia la notizia” ma senza contraddittorio con gli amministratori locali, come denunciato dal sindaco, Antonio Montoro, in apertura di un’assemblea pubblica molto affollata(ed attesa) nell’aula consiliare del comune matesino famoso per la Cipresseta, gestita in convenzione dal CFS, dove è stato attivato un laboratorio clonale di semi.
Ad annunciare l’apertura del fascicolo il responsabile provinciale del servizio territoriale dell’Arpac, Agostino Delle Femmine che ha ricostruito, in modo dettagliato, le varie fasi seguite, da novembre, per accertare la natura e le ragioni di quel fenomeno(“inquinamento discontinuo”) che ha avuto riscontri anche in passato come dichiarato nel corso del dibattito a volte molto acceso. Andiamo con ordine. Cinque i campioni di acqua e schiuma prelevati: 4 dai funzionari Arpac ed uno, quello di maggiore significatività, il 6 gennaio, effettuato dal corpo forestale dello stato di Letino.
Il primo controllo il 18 novembre(la segnalazione –attivazione del comune protocollata il 15 ed il passaggio interno agli uffici competenti per gli adempimenti ) con due campioni sia nel tratto superiore del corso d’acqua che a valle dove le chiazze di schiuma erano ancora presenti. Conclusioni delle analisi, esiti ? “Compatibili con carico organico di reflui urbani, da fanghi attivi e presenza di fosfati e tracce di batteri di escherichia coli ”. Un controllo eseguito anche al depuratore di Gallo Matese, dove nasce il torrente, a monte di Fontegreca, che in passato ha manifestato criticità funzionali per la sua vetustà e per essere sovradimensionato , come ha detto il sindaco Giovanni Palumbo il quale aspetta conferme sulla riconducibilità all’impianto (una posizione illustrata nel suo intervento di cui faremo un resoconto specifico ndr). Effettuati controlli per la ricerca di altri eventuali scarichi nella zona. Ma il punto -chiave su cui si è soffermato il dirigente Arpac è quello di capire cosa succede nel corso d’acqua quando si inabissa in un inghiottitoio, biforcandosi(un tratta scende e l’altro minore verso Gallo). Le indagini della magistratura ma anche dell’autorità di bacino approfondiranno questo aspetto .
Qui tra le “concause”, unitamente alla particolare posizione geografica del sito, e quindi a fattori fisico-meccanici di caduta dell’acqua, ipotizzate da Delle Femmine la presenza di microfratture carsiche che, con piogge abbondanti, facilitano il fenomeno o di depositi o meglio stratificazione di materiale refluo che con notevoli precipitazioni piovane, contribuisce( giustifica) alla formazione della schiuma.Su questo occorre indagare in maniera più approfondita. Ma il campione più significativo e rappresentativo esaminato, quanto a consistenza delle tracce schiumose, è quello raccolto dal del corpo forestale di Letino il 6 gennaio con l’individuazione di tensio attivi, acidi grassi. Ultimo controllo il 21 gennaio. Delle Femmine ha qualificato come derivanti da “refluo urbano” e “senza tossicità” rimandando ogni problema igienico- sanitario circa l’utilizzabilità dell’acqua agli uffici Asl in supporto del sindaco (è autorità sanitaria locale ndr) che hanno compiuto un sopralluogo nelle scorse settimane .Rispondendo ad una domanda del sindaco di Capriati Al Volturno , GiovanBattista Viccione, il dirigente Arpac ha aggiunto che il campione del 6 gennaio è stato sottoposto anche ad altre analisi chimiche per la presenza di eventuali metalli pesanti con l’esito di “essere al di sotto dei valori”. Di più ha dichiarato che il torrente Rava sarà oggetto un ulteriore indagine tecnico scientifica in particolare per accertarne la qualità biologica con la ricerca di indicatori di biodiversità(animali, piante) sia a monte che a valle, rispondendo anche a diverse domande del pubblico.
Michele Martuscelli