SAN NICOLA LA STRADA – Durante il consiglio comunale del 31 gennaio 2014 la maggioranza ha approvato la “revoca” delle delibere riguardanti gli aumenti delle aliquote relative all’addizionale comunale IRPEF e sull’IMU relativa alla seconda casa.
“Secondo il mio punto di vista” – ha affermato Lucia Annunziata, Consigliere comunale del Partito Democratico – “e confrontandomi con un tecnico, il consiglio comunale va rifatto in quanto gli atti non dovevano essere revocati ma semplicemente annullati. Infatti, “annullamento” e “revoca” si differenziano per la temporalità degli effetti sugli atti amministrativi” – ha aggiunto l’esponente politica di sinistra – “Se si vuole eliminare un procedimento che nasce viziato perché affetto da una situazione invalidante, la sua legittimità o il suo merito, con un provvedimento la cui forza demolitrice risale sino al momento iniziale, retroagendo sugli effetti prodotti dal provvedimento, questo deve essere annullato. L’efficacia che il provvedimento di annullamento dispiega nei confronti dell’atto annullato” – ha aggiunto Annunziata – “ha una specifica potenzialità retroattiva. La retroattività dell’annullamento trova la sua giustificazione nel carattere originario del vizio che invalida il provvedimento.
Sicché la misura sanzionatoria adottata in sede di autotutela, in un momento temporale successivo tende a ricongiungersi con il precedente momento storico, cioè con l’emanazione dell’atto viziato. Quindi” – ha proseguito la democrat – “di fatto annulla gli aumenti deliberati il 3 dicembre relativi all’anno 2013. Solo in questo caso i cittadini che hanno già effettuato i pagamenti con gli aumenti hanno diritto ad un rimborso. Fenomeno completamente diverso è quello dell’effetto del provvedimento di revoca. L’efficacia del provvedimento di revoca sull’atto revocato, non ha forza retroattiva. Quindi” – ha sottolineato il consigliere – “una revoca non distrugge il provvedimento divenuto inopportuno sin dalla sua origine, ma solo pro futuro. L’effetto di revoca, nel conservare gli effetti prodotti dall’atto revocato, elimina il provvedimento e conseguentemente impedisce la continuazione nella produzione degli effetti. Quindi, se la revoca è avvenuta il 31 gennaio 2014, ha impedito la continuazione degli effetti, per cui non essendo retroattiva, mi chiedo: I cittadini che hanno già pagato dovranno per forza fare ricorso in quanto fino al 31 gennaio 2014 gli aumenti erano in vigore ma, siccome approvati oltre il termine erano illegali, la stessa maggioranza non ha adempito all’invito del Ministero di annullare gli aumenti poiché gli stessi sono rimasti in vigore sino alla data della seduta del consiglio.
Per queste mie considerazioni” – ha, infine, concluso Lucia Annunziata – “ritengo che il consiglio comunale vada immediatamente riconvocato poiché gli effetti della revoca sono in contraddizione con quello che chiedeva il ministero. Siamo ancora di fronte ad una situazione ambigua di cui al più presto chiederò chiarimenti”. Se quanto affermato dal consigliere Annunziata fosse vero ci troveremmo di fronte ad un nuovo errore commesso da coloro i quali dovevano, per legge, verificare la legittimità degli atti che si vanno ad approvare.
Nunzio De Pinto