Ancora pioggia su tutta l’Italia nei prossimi giorni, con una serie di temporali dalle caratteristiche autunnali e che difficilmente potranno scatenare, nelle zone centrali, fenomeni violenti come quello che ha colpito Roma venerdì scorso.
L’attenzione adesso si sposta verso Sud, dove il fronte temporalesco è appena arrivato. ”Nei prossimi giorni continuerà a piovere a causa di una situazione instabile sull’Atlantico, dove le perturbazioni sono continuamente alimentate da umidità”, spiega Marina Baldi, dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibimet-Cnr). ”Per la sua posizione geografica, l’Italia si trova esattamente sulla traiettoria delle perturbazioni che dall’Atlantico vanno verso il Mediterraneo e alle basse latitudini – osserva – questi fenomeni possono investirci in modo violento”. Continuerà a piovere ancora per una settimana, con precipitazioni che, secondo l’esperta, non sono eccezionali per quanto riguarda la portata d’acqua, ma che sono indubbiamente durature. E’ il frutto di ”un inverno anomalo, perchè quello che sta accadendo in questi giorni generalmente ce lo aspettiamo in autunno”. Le anomalie hanno coinvolto l’intero emisfero Nord, con una circolazione generale dell’atmosfera che ha portato un freddo eccezionale nel Nord America e temperature autunnali nell’Europa meridionale. Anche la zona dell’Artico è stata relativamente calda, mentre ad Est le masse di aria fredda sono rimaste bloccate sulla Russia e non sono scese verso Sud. Anche per Massimiliano Pasqui, dell’Ibimet-Cnr, ”una situazione del genere è tipica del periodo autunnale”. Le perturbazioni nate sull’Atlantico sono state alimentate dai mari più caldi rispetto alla media stagionale. ”Sono perturbazioni – rileva – particolarmente persistenti e lente nel muoversi ed è difficile dire se potranno generare alluvioni lampo come quello che venerdì scorso è avvenuto a Roma”. A causa la pioggia eccezionale che ha causato l’alluvione è stato un fenomeno chiamato ”temporale auto-rigenerante”: è una perturbazione molto più piccola e localizzata, che si forma all’interno di una perturbazione più grande e che è capace di generare temporali molto violenti. Sono fenomeni che nascono sul mare, alimentati dall’umidità e trasportati dalla perturbazione principale verso la costa e poi nell’entroterra. ”Questo – spiega Pasqui – è il fenomeno che venerdì scorso ha scaricato la sua energia sulla valle del Tevere per poi esaurirsi verso l’Umbria”. E’ molto difficile prevedere se uno di questi temporali auto-rigeneranti potrà avvenire di nuovo. ”Di solito avvengono nella fase iniziale della perturbazione, quando i contrasti termici sono più elevati e c’è più energia in gioco, ma – sottolinea – non esistono regole”. Quello che invece si può dire, prosegue, è che ”le piogge al momento preoccupano di più nel Sud, dove il fronte temporalesco è arrivato più tardi e dove, per questo, c’è in gioco una maggiore quantità di energia”.