SAN NICOLA LA STRADA – La questione relativa alla mancata apertura della piscina comunale “Acquasport” a distanza di quattro anni dalla sua inaugurazione, avvenuta poco prima delle elezioni comunali di maggio 2011, costa al contribuente sannicolese decine di migliaia di euro all’anno per il pagamento del relativo mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti.
Ciò nonostante, l’Ente abbia espletato un bando di gara ed affidata la sua gestione ad una società privata. La struttura sorge su un lotto di proprietà comunale di 8.000 mq ed è costata 1.565.000 euro. Essa consiste in un unico corpo centrale, sviluppato su tre livelli di 900 mq ciascuno, in cui si trovano due piscine, una da 25 metri (profondità 1,80 m.), l’ altra, per i più piccoli (in grado di servire anche atleti diversamente abili), da 8 metri (profondità 0,80 m). Tra le pertinenze e le strutture annesse, troviamo un magazzino, servizi igienici, infermeria, spogliatoi, palestra, ufficio per il personale, zona ristorazione e una gradinata da circa 350 posti, la cui entrata è completamente indipendente da quella riservata agli atleti. All’ esterno, infine, c’è un ampio parcheggio in grado di ospitare 170 posti auto. Per conoscere le motivazioni ufficiali che non consentono ancora l’apertura della piscina, il Consigliere comunale dell’UDC, Gennaro Mona ha presentato una interpellanza, ai sensi dell’art. 24 del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale: “La ditta A.S.D. Nuotatori Campani – Polisportiva S. Antimo, con sede legale in via Trieste e Trento, 34, Sant’Antimo (NA), si è aggiudicata l’appalto per 5 anni come da bando di gara; a tutt’oggi tuttavia la piscina comunale rimane chiusa, non fruibile per la popolazione, a quattro anni dall’inaugurazione; tale periodo di inattività ha causato un deterioramento della struttura; numerosi cittadini protestano perché la struttura è stata realizzata con i soldi della comunità e tutt’oggi vi è un esoso mutuo mensile da pagare che grava sulle casse comunali; si chiede di conoscere. Per quale motivo, a quattro anni dall’inaugurazione” – ha scritto Mona nell’interpellanza – “l’Amministrazione comunale in carica ha deciso di affidare tale struttura pubblica a privati dopo che l’AGISAC, optando per una gestione in house, aveva invece già stilato la graduatoria delle società. Per quale motivo, a quattro anni dall’inaugurazione, la struttura non ha ancora il certificato di agibilità, né vi sono stati installati i contatori. Per quale motivo la struttura è stata in questi quattro anni in stato di totale abbandono, senza alcun tipo di manutenzione ? Se corrisponde al vero che, a tutt’oggi la, Ditta aggiudicatrice dell’appalto, dopo attento sopralluogo, visto lo stato di abbandono in cui versa la struttura, intende rinunciare; Altrimenti, quali sono i motivi per i quali la piscina comunale non viene aperta al pubblico, con espressa riserva di mozione”.
Nunzio De Pinto