Un mix esplosivo di risentimento e rancore, insieme ad una condizione economica sempre più insostenibile, hanno spinto Alessandro Mariconda, 57 anni, ad uccidere oggi pomeriggio a Santa Lucia di Serino (Avellino) la moglie da cui viveva separato da anni, Anna Tavino, 63 anni, prima di togliersi a sua volta la vita nella sua abitazione di via San Giuseppe Moscati. L’omicidio-suicidio si è consumato in pochissimi minuti poco dopo le 17.
Mariconda ha incrociato la moglie, che nel 2011 aveva ottenuto la separazione ed era in attesa del divorzio, nei pressi di un supermercato. La donna, che era appena uscita dallo studio del suo medico di base, è stata raggiunta da distanza ravvicinata alla testa da almeno tre colpi di pistola, la stessa arma, legalmente detenuta, che Mariconda dopo essere tornato a casa ha rivolto contro se stesso. L’uomo, che aveva lavorato come muratore, da due anni era disoccupato e, secondo alcuni suoi conoscenti, soprattutto negli ultimi mesi, viveva con particolare disagio questa condizione che gli avrebbe anche procurato problemi di salute. Anna Tavino, da poco in pensione dopo aver lavorato come bidella al Liceo classico ‘Colletta’ di Avellino, era madre di quattro figli, che vivono in Irpinia e in altre regioni, avuti da precedenti esperienze matrimoniali e di convivenza. I due ex coniugi, sposatisi nel 2002, non avevano figli. Per quanto riguarda le ore precedenti l’omicidio, secondo una prima ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, Mariconda avrebbe telefonato nel primo pomeriggio alla Tavino chiedendole un incontro che la donna potrebbe aver rifiutato, facendo scattare il raptus omicida.