Circa mille medici e pediatri di famiglia dell’ASL Napoli 2 Nord, con specialisti ambulatoriali e medici dipendenti dell’ASL dei Distretti Sanitari e degli Ospedali di Ischia, Procida, Pozzuoli, Giugliano e Frattamaggiore nell’area a nord di Napoli, al confine con la provincia di Caserta e con la ‘Terra dei fuochi’ sono stati coinvolti dalla D.G. dell’Azienda Sanitaria e dal Dipartimento di Prevenzione, in un’indagine sugli stili di vita dei pazienti oncologici. Lo studio, basato su un questionario articolato in 24 domande, intende raccogliere informazioni circa le potenziali cause di correlazione tra lo sviluppo della patologia oncologica, il contesto ambientale e le abitudini di vita dei pazienti. Oggetto dell’indagine tra le altre tematiche: vicinanza alle discariche, tipo di lavoro, titolo di studio, abitudini al fumo o all’alcol.

“Da tempo, da più parti sui nostri territori si indica nel degrado ambientale e nello smaltimento illecito dei rifiuti la causa delle patologie oncologiche”, afferma Giancarlo D’Orsi, responsabile del Registro Tumori dell’ASL Napoli 2 Nord. “Ad oggi – prosegue D’Orsi – non esiste una prova scientificamente valida che i tumori che si sviluppano sul nostro territorio siano direttamente riconducibili al degrado ambientale, inoltre non abbiamo una banca dati delle abitudini e degli stili di vita dei pazienti oncologici”. Lo studio che si è avviato dovrebbe consentire di risalire alle cause più probabili. Nel processo di raccolta delle informazioni sono state coinvolte anche le strutture partner dell’Azienda (laboratori convenzionati, cliniche private) affinché segnalino i casi sin dalla loro insorgenza e permettere alle strutture sanitarie un’adeguata presa in carico del paziente.

 

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