L’atto finale del processo a Calciopoli presso l’aula 216 della nona sezione penale del tribunale di Napoli (16 condanne tra le quali quelle di Moggi, Bergamo, Mazzini, Pairetto, De Santis, Della Valle, Lotito, Foti, Meani e 8 assoluzioni) e’ arrivato a poco meno di tre anni dalla prima udienza, datata 20 gennaio 2009, anche se l’inizio vero del dibattimento, con le udienze preliminari, andrebbe retrodatato di circa tre mesi, quindi al tardo autunno del 2008.
Ci sono volute 62 tappe in aula e complessivi 1023 giorni prima di arrivare alle sentenze emesse questa sera dal giudice Teresa Casoria, che ha confezionato il verdetto insieme alle colleghe Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi. I fatti risalgono al 2004 e al 2005. Il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio ha avviato l’indagine su Luciano Moggi il 18 settembre 2004, mentre nell’aprile del 2007 spuntano anche le schede svizzere, che si offrono subito come cavallo di battaglia dell’intera inchiesta.
I rinvii a giudizio, 24 in tutto, vengono inoltrati il 3 ottobre del 2008 e riguardano l’ex assistente Marcello Ambrosino, l’ex designatore Paolo Bergamo, l’ex arbitro Paolo Bertini, l’ex assistente Enrico Cennicola, l’ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, l’ex vice presidente della Figc Innocenzo Mazzini, l’ex dirigente del Milan Leonardo Meani, l’ex Ad della Juventus Luciano Moggi, l’ex arbitro Antonio Dattilo, l’Ad della Fiorentina Sandro Mencucci, l’ex arbitro Massimo De Santis, l’ex assistente Stefano Titomanlio, il giornalista Rai Ignazio Scardina, l’ex arbitro Pasquale Rodomonti, l’ex assistente Claudio Puglisi, l’ex arbitro Salvatore Racalbuto, l’ex designatore Pierluigi Pairetto, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l’ex assistente Silvio Gemignani, il presidente della Reggina Pasquale Foti, l’ex segretaria della Can Maria Grazia Fazi, l’ex Ds del Messina Mariano Fabiani, e i dirigenti della Fiorentina Andrea Della Valle e Diego Della Valle.
Il primo scossone arriva l’8 aprile del 2009, quando il pm Beatrice, che porta avanti l’accusa insieme a Giuseppe Narducci, lascia l’incarico a Stefano Capuano. Intanto sfilano i testi, da Nucini a Zeman, passando per i Paparesta. Il 14 dicembre del 2009 arrivano le prime sentenze, quelle riguardanti gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato: 3 anni di reclusione per l’ex ad della Juve, Antonio Giraudo; 2 anni e 4 mesi per l’ex arbitro Pieri; 2 anni ciascuno per l’altro ex arbitro Dondarini e per l’ex presidente dell’Aia, Lanese. Tra febbraio e aprile del 2009 parlano Auricchio e Abete, e dopo l’estate il Dg della Nazionale Antonello Valentini e di nuovo Nucini. Nel frattempo scoppia la grana della ricusazione per il giudice Casoria, che alla fine si risolve con una semplice censura.
Il 31 maggio e’ invece il giorno delle richieste di pena: spiccano i 5 anni e 8 mesi per Luciano Moggi, i 4 anni e 6 mesi per Pairetto, i 3 anni per De Santis. Tre le assoluzioni: Ambrosino, Cennicola e Gemignani. L’8 giugno altro colpo di scena: Narducci lascia la procura per entrare nella giunta del nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. La Casoria aveva previsto la sentenza in primavera, ma i tempi si allungano. Settembre e ottobre sono i mesi delle arringhe dei ‘big’, ma anche dei veleni legati a nuove trascrizioni depositate dai legali, che porta il numero delle intercettazioni sul tavolo del processo a circa 180.000. Stasera, dribblando il rischio di un rinvio al 22 novembre, l’ultimo atto. Ma siamo solo al primo grado di giudizio.