“Caldoro chiarisca i motivi per i quali non si è provveduto a tutt’oggi al rinnovo della Convenzione per garantire le attività e la gestione del Registro dei tumori Mesoteliomi della Campania. A tutela della salute di quanti sono esposti a/rischio inalazione di fibre di amianto, occorre attivare subito tutti gli atti necessari per il rinnovo della Convenzione tra la Regione Campania e ed il Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sun”.
E’ quanto chiedono in una interrogazione al Governatore Caldoro il Presidente della commissione Bonifiche, Antonio Amato, la Vice Presidente della Commissione Sanità, Angela Cortese, e il Presidente della Commissione Controllo Atti, Nicola Caputo. I consiglieri regionali del Pd denunciano nel testo dell’interrogazione che “dal primo gennaio 2014 il Registro Tumori ha cessato la propria attività e che pertanto la Regione Campania viene conseguentemente meno all’obbligo di fare funzionare il suddetto Registro, cosi come previsto dall’art. 244 del D.LGS 81/2008”.
“Ciò – ricordano Amato, Cortese e Caputo – è tanto più grave se si considera che nel IV Rapporto dei Registro Nazionale Mesoteliomi del 2012 viene definita l’incidenza dei casi di mesotelioma nella Regione Campania, registrando, per il periodo dal 1993 al 2008, complessivamente 854 casi e un progressivo aumento dell’incidenza annuale di mesoteliomi”. Nell’interrogazione vengono menzionate anche le attività economiche e le aree maggiormente colpite, tra cui l’Eternit di Bagnoli,la Sacelit di Volla, la Tecnotubi di Torre Annunziata, l’Italisider di Bagnoli, )l’ex Isochimica di Avellino, l’ex Sofer/Ansaldo di Pozzuoli, l’Avis di Castellammare, la Firema di Caserta, l’Officina Grandi Riparazioni delle FFSS a SMaria La Bruna, la Cantieristica Navale con la Fincantieri e le infrastrutture portuali.
“Il monitoraggio dei casi di mesoteliomi incidenti nel territorio della Regione Campania – affermano Amato, Cortese e Caputo – è stato l’asse portante delle attività del Registro Mesoteliomi, costituendo una importante attività di ricognizione analitica per procedere alle attività di bonifica dei siti contaminati ed evitare il prolungamento delle esposizioni a fibre di amianto che potrebbero rappresentare una permanente condizione d’rischio sia per i lavoratori che per le popolazioni esposte. Inoltre – aggiungono – al Registro Mesoteliomì della Campania è stato demandato il compito del coordinamento scientifico delle attività di sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto”. “Per questo – concludono i consiglieri del Pd – chiediamo che sia riattivato subito il Registro che rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per porre in essere tutte le attività di prevenzione del rischio amianto nella Regione Campania, sia per la tutela dei lavoratori ed ex lavoratori esposti nonché degli abitanti delle zone interessate dove esiste maggiormente il rischio di esposizione di amianto”.