Lo scorso 7 novembre, seppur tra numerose polemiche e voci dissonanti, il Consiglio Comunale fece un passo in avanti in termini di democrazia partecipata e coinvolgimento della popolazione, approvando il regolamento per i Referendum Comunali.

Ci fu, lo ricordiamo, una aspra discussione su quante dovessero essere le firme da raccogliere a cura del comitato promotore, per consentire al quesito referendario di essere accolto e posto in votazione: Speranza per Caserta insisteva per mantenere bassa la quota (3% degli aventi diritto al voto, circa duemila firme), per garantire una maggiore semplicità nel poter utilizzare questo strumento da parte dei comitati, ma la maggioranza consiliare rimase ferma su un più gravoso 10% (oltre seimila sottoscrizioni necessarie), temendo, dissero, che il referendum diventasse un istituto utilizzato con troppa “leggerezza”. Al di là di quelle polemiche e dell’esito finale, al completamento dell’iter manca ancora un passo fondamentale, ossia la nomina del “Collegio dei Garanti”, previsto dall’art. 4 del Regolamento. Composto da tre membri, il Collegio è nominato dal Consiglio Comunale all’interno di una rosa di candidati di comprovata esperienza in diritto amministrativo, costituzionale e di ordinamento degli Enti Locali, ed è deputato all’esame della legittimità ed ammissibilità delle richieste di referendum. Precisazione non irrilevante, i membri del Collegio svolgeranno le loro attività a titolo gratuito. Ora, per permettere l’effettiva fruizione del diritto referendario, i consiglieri Apperti e Valentino hanno depositato una formale proposta di deliberazione, in cui si chiede all’Amministrazione di procedere alla nomina del Collegio, mediante un avviso pubblicato per almeno quindici giorni sul sito web del Comune allo scopo di raccogliere i curricola, tra i quali il Consiglio possa poi eleggere nella prossima seduta i tre componenti.

 

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