”In una fase storica in cui i temi dello sviluppo e del lavoro sono centrali, i sindacati sono paradossalmente finiti in un cono d’ombra”. A dirlo è l’ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, intervistato dalla Repubblica, parlando delle tensioni tra la confederazione e la categoria dei metalmeccanici. Per Cofferati ”non è un problema di debolezza” quello che si trova davanti il sindacato.
”Il problema è – sottolinea – la mancanza di volontà di confrontarsi. Bisogna aver voglia di usare più democrazia e di essere più tolleranti verso il dissenso. Va restituito ai lavoratori, cioè ai destinatari degli accordi, il diritto di decidere”. Ecco che, chiarisce, ”l’accordo contestato sulla rappresentanza è, secondo me, figlio di questa riduzione degli obiettivi generali”. Chiamato in causa sulle relazioni tra Fiom e Cgil quando il leader del sindacato era lui, Cofferati spiega: ”Abbiamo risolto di volta in volta i dissensi in una maniera semplice”, ovvero ”discutendo”. Alla domanda su quale documento voterà in occasione del congresso, se quello di Susanna Camusso o quello di Giorgio Cremaschi, l’ex leader del sindacato di Corso d’Italia, chiarisce: ”Sono affezionato a Giorgio Cremaschi, ma non potrei proprio votarlo”.