Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ciò che vedo in città a firma del presidente Maria Grazia Manna : L’Associazione Ciò che vedo in città, nel mese di maggio del 2013 ha avviato il progetto “Grandi Villette” volto alla tutela e salvaguardia delle villette/parco giochi territoriali, poste nell’area del comune capoluogo. Primo obiettivo è stato quello di rilanciare la Villetta Giaquinto meglio conosciuta come Villaggio dei Bambini, di via Galilei, per i numerosi motivi che più volte abbiamo elencato anche a mezzo stampa.
Le altre villette in elenco sono quella cosiddetta di Padre Pio, la villetta di Via Acquaviva, quella di Puccianiello, ed infine quella posta nel Parco degli Aranci.
A tale scopo, ricordiamo, l’associazione ha stretto un primo sodalizio con i residenti di via Galilei raccogliendo oltre 400 firme e chiedendo quindi, con un documento ufficiale alle varie istituzioni: Sindaco, Comandante della Polizia Municipale, Comando Provinciale dei Carabinieri, Questura, Direttore Asl, una collaborazione, un tavolo di concertazione anche con altre associazioni, con i residenti e le istituzioni per fare il punto della situazione e per verificare se esistono i presupposti per agire in egual misura anche rispetto alle altre villette comunali presenti sul territorio urbano, offrendo ai cittadini tutti l’opportunità, la responsabilità e l’ onore di essere attori del proprio quartiere, sentire di appartenere ad esso, e soprattutto, sentirsi sicuri e tutelati nel luogo in cui vivono. L’idea come spiegato nel documento, è quella di avviare un programma di riqualificazione utilizzando energie e risorse già esistenti, il che significa anche lavorare meglio, condividendo gli obiettivi, dimezzando le forze per costruire spazi di sicurezza e civiltà.
Ad oggi, dopo un anno, purtroppo, constatiamo, che nessuno dei soggetti su elencati ci ha contattati o quanto meno fornito una risposta alle nostre richieste. Ci rendiamo conto che la città, la provincia, il paese tutto vive una situazione non facile, sia dal punto di vista di emergenza sociale che economica, ma ci dispiace constatare che manca la volontà al dialogo, eppure abbiamo semplicemente chiesto una collaborazione a più mani con l’associazione e con residenti che si assumono l’onere di porsi come riferimento per la tutela di una struttura che è bene comune.
Ciò che vedo in città ha dunque scritto al Prefetto Carmela Pagano, allegando anche un cd completo di testimonianze fotografiche delle varie villette in questione, prese in esame.
Di seguito la lettera inviata:
“Illustre dott.ssa Carmela Pagano
L’associazione di volontariato “Ciò che vedo in città” si occupa di cittadinanza attiva e da alcuni anni, insieme ai cosiddetti urban watchers – vale a dire semplici cittadini, osservatori della città – si è messa d’impegno nel registrare quanto accade nella nostra Caserta, tra fatti, eventi, disservizi vari e progetti, in ordine alla qualità della vita della comunità civile. Nell’ottica della mission associativa, alcuni cittadini, facenti parte del gruppo che l’Associazione gestisce su facebook ed altri soci, hanno sentito l’esigenza di denunciare, tramite numerose fotografie, le condizioni a dir poco al limite della vivibilità di alcune villette territoriali che insistono sul comune di Caserta.
In questa direzione abbiamo creato il progetto “Grandi Villette” che prevede l’interessamento dello stato di “salute” delle villette, in primis quelle frequentate dai nostri figli. Tale progetto mette al centro la vivibilità e la sicurezza fisica, psichica e igienico/sanitaria dei cittadini, soprattutto del futuro della società, i nostri figli, i nostri bambini!
In data 29/04/2013 su sollecitazione e denuncia fotografica di alcuni fruitori della villetta Giaquinto sita in via Galilei a Caserta, fu autoconvocato un incontro in loco al quale presero parte anche alcuni cittadini residenti nelle zone prospicienti. Si lamentava la carenza di sicurezza, la mancanza di un regolamento interno, la mancanza di videosorveglianza, la mancanza di servizi igienici e l’assenza delle necessarie ed importanti verifiche semestrali e annuali sullo stato dei giochi. Alla luce di queste problematiche, con tanto di immagini a testimonianza, abbiamo portato a conoscenza, tramite il canale di facebook, sul gruppo di “ciò che vedo in città – solo quelli di Caserta –“ e tramite articoli su giornali, le condizioni della villa in cui i nostri bambini sono costretti a giocare e crescere. Il passaggio successivo è stato di indirizzare una lettera (che potrà leggere nei nostri allegati) al comune di Caserta nelle persone del Sindaco, del dirigente al ramo e del Comandante della Polizia Municipale; al comando provinciale dei Carabinieri, alla Questura di Caserta, all’Asl di Caserta.
Ad oggi, dopo oltre 9 mesi, nessuno ha risposto se non il corpo della Polizia Punicipale che sporadicamente è intervenuto, dietro sollecitazione dei residenti dopo l’orario di chiusura, diventato luogo di rifugio per i soliti incivili e bivacchi vari.
La non risposta è pur sempre una risposta (ed aggiungiamo “purtroppo”).
Dopo la denuncia fotografica sul gruppo di facebook della villetta Giaquinto sono giunte segnalazioni di altre realtà simili, altre villette quali quella cosiddetta di “Padre Pio” in via Settembrini , quella in località Puccianiello” denominata villetta dell’Immacolata e quella sita nel Parco degli Aranci, ex 167.
In data 8 novembre 2013 il sindaco di Caserta, dott. Pio Del Gaudio, tramite la sua pagina istituzionale di Facebook, pubblicò che era stato effettuato un intervento di ripristino della villetta di Padre Pio, notizia, a parer nostro, smentita da foto scattate un mese dopo da un nostro socio.
La nostra missiva alla Sua persona vuole porsi come una richiesta di aiuto alle istituzioni poiché gli enti a cui abbiamo richiesto l’intervento hanno latitato. La nostra preoccupazione è che venga preso il provvedimento più semplicistico e veloce, ma contro ogni logica di una società civile del XXI secolo: la CHIUSURA!!!
Il nostro interesse (crediamo sia una cosa comune a tutti i cittadini) è di salvaguardare quei pochi spazi pubblici dedicati alla socializzazione dei nostri pargoli e, perché no, dei genitori stessi, dall’incuria materiale, civile, sociale e politica che per tanto tempo, forse troppo, continua a subire passivamente. Pertanto chiediamo
alla Sua signoria di aprire un tavolo di confronto PROPOSITIVO con le varie figure istituzionali e della società civile. Sottolineamo “Propositivo” perché dovrebbe porsi come uno sforzo civile, politico e sociale per recuperare queste realtà. E’ in questa direzione che, nella lettera di qualche mese fa inviata ai vari enti, abbiamo proposto soluzioni semplici ma di rilevante importanza e soprattutto a costi minimi. Siamo costretti a disturbare la Sua signoria perché Caserta oggi è governata da una sorta di anarchia sociale, civile e politica. Il nostro intento non è aprire una diatriba con la politica e cadere nel populismo ma bisogna sottolineare che gli amministratori locali avrebbero dovuto vedere, constatare e compiere tutte le possibili azioni per tutelare i luoghi di svago in genere e dei bambini in primis.
“Ciò che vedo in città” si pone sempre in modo propositivo verso chi ci governa perché ha a cuore il benessere del cittadino, in questo caso dei nostri figli, dei nostri nipoti.
Certi della Sua sensibilità restiamo in attesa di una Sua convocazione per i chiarimenti dovuti. Nel frattempo allegata alla lettera le raccomandiamo di vedere le foto della situazione reale di alcune villette finite sotto la lente dei cittadini di Caserta e la lettera inviata ai vari enti”.