Cantu’ espugna Avellino come da pronostico forte di una impressionante solidità difensiva. Tanta qualità, tanta tecnica, tanto basket e pure di alto livello per gli ospiti che con Ragland e Jenkins a condividere la regia, partono forte, tentando di mettere subito le cose in chiaro. Ragland da tre, poi Cusin seguito da Jenkins ed è già fuga. Avellino stenta. Il ferro e le stoppate di Cusin negano il centro agli uomini di Vitucci, costretto subito al primo time out. Lakovic rompe finalmente l’incantesimo, una autentica sveglia per Thomas ed Ivanov che azzerano il passivo (9-9).

Anzi una fantastica tripla di Hayes regala il sorpasso agli irpini. Ed ora tocca a Sacripanti rifugiarsi in time out. Due canestri teleguidati di Aradori e di Uter restituiscono la parità, mentre un altro missile di Gentile fissa il primo periodo sul 19 a 17 per i canturini. Nel secondo Sacripanti ritrova uno strepitoso Jenkins che imbrocca tre prodezze di fila e lombardi di nuovo in fuga in doppia cifra (17-27). Ora Cantù concede poco o nulla. Gentile imperversa mentre l’attacco biancoverde sbatte continuamente sul muro brianzolo, continuando a perdere posizioni e c’è poco da meravigliarsi se al riposo lungo per Avellino sono sedici i punti da recuperare (30-46). Una fantastica stoppata di Hayes su Cusin fa da detonatore alla reazione d’orgoglio degli irpini che riducono con Cavaliero lo svantaggio a sole otto lunghezze (43-51), ma ci pensano ancora Leunen e Uter a scavare nuovamente il solco per il 51 al 62 della terza frazione. A chiudere definitivamente il match, dichiarando del tutto superflui gli ultimi sette minuti, ci pensa un gran canestro dell’inesauribile Gentile, top scorer con 24 personali. (

 

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