CASAPESENNA – ‘Finalmente! – esclama soddisfattoGiovanni Allucci Amministratore delegato di Agrorinasce – sono stati finanziati due importanti beni confiscati alla camorra in Casapesenna. Fino ad oggi nonostante ripetuti tentativi non eravamo ancora riusciti ad ottenere dei finanziamenti per il recupero di beni confiscati alla camorra, eppure siamo nel paese che ha dato i natali a Michele Zagaria, capoclan indiscusso del territorio ed ancora latitante da 15 anni.
Ringrazio per questo il Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica sicurezza che rappresenta l’Autorità di Gestione del PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno. E’ un segnale importante a tutta la cittadinanza del nostro territorio.’ Il Ministero dell’Interno, attraverso il PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno Ob. Convergenza 2007-2013, ha finanziato un unico progetto di recupero ad uso sociale di due beni confiscati a Alfredo Zara e Luigi Venosa, entrambi condannati all’ergastolo, per un totale di 1.300.000,00 euro. Grande soddisfazione è stato espresso dal Presidente di Agrorinasce, dott.ssa Immacolata Fedele e dal Sindaco di Casapesenna, ing. Fortunato Zagaria, che dichiara: “Finalmente mettiamo anche noi a reddito sociale insieme ad Agrorinasce i beni confiscati alla camorra. Siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo e sempre insieme ad Agrorinasce ci stiamo preparando per altre importanti novità. Non faremmo mancare il nostro apporto per tutte le attività future che si attiveranno sui due beni confiscati alla camorra.” Il primo bene immobile, con annesso terreno, è stato destinato ad Ostello della Gioventù che Agrorinasce ha già assegnato con procedura di evidenza pubblica, all’Associazione Giosef attiva da anni negli scambi culturali tra studenti e associazioni d’Europa. Il secondo bene immobile è stato destinato a Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura, che Agrorinasce gestirà in collaborazione con il Comune di Casapasenna e associazioni culturali. “Sono due beni confiscati completamente vandalizzati – prosegue Giovanni Allucci – ma che ritorneranno a nuova vita per migliorare la qualità di vita dei cittadini e per aprire il territorio a scambi culturali con altre realtà nazionali ed internazionali. Prosegue il nostro impegno per il miglior recupero ad uso sociale e produttivo di beni confiscati alla camorra.”