La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha incontrato oggi l’assessore al Bilancio Salvatore Palma su due argomenti: la delibera n. 949 del 12 dicembre 2013 che, nell’ambito della razionalizzazione delle società partecipate, individua le modalità attraverso le quali sarà assicurata, da parte di Napoli Servizi, la prosecuzione delle attività della ELPIS, e l’esame della deliberazione della Corte dei Conti che rigetta il Piano di riequilibrio del Comune, con l’intento, come ha detto il presidente della Commissione Capasso, di essere informati sulle attività che l’amministrazione sta mettendo in campo per predisporre il ricorso alla decisione della sezione regionale della Corte dei Conti.
In riferimento alla prima delibera, l’assessore Palma ha spiegato che l’incorporazione della Elpis nella Napoli Servizi non si tradurrà in un aggravio per la società Napoli Servizi, ma piuttosto in un vantaggio in quanto saranno incorporati mezzi e know how della Elpis, oltre che per le affissioni anche per contabilizzazione e tariffazione – attività, queste ultime, che saranno utili alla Napoli Servizi per la gestione del patrimonio. Per la riscossione, invece, l’amministrazione sta studiando un nuovo sistema che, alla scadenza della convenzione con Equitalia, possa dar vita ad un soggetto a partecipazione mista da mettere a disposizione anche degli altri enti locali sul territorio metropolitano. In risposta alle domande che i consiglieri Moretto, Palmieri, Iannello, Antonio Borriello e Varriale hanno posto nel corso del dibattito, l’assessore Palma ha spiegato che i rami d’azienda che passeranno a Napoli Servizi sono stati già efficientati dal punto di vista dei costi, per cui solo la parte “sana” dell’azienda, insieme al personale, passerà nella NS, mentre la restante parte sarà posta in liquidazione. Per quanto riguarda il ricorso che l’amministrazione sta predisponendo alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti sulla decisione, amministrativa, della Sezione Regionale di rigettare il Piano di riequilibrio del Comune, l’assessore Palma ha spiegato che ci sono 30 giorni di tempo – che scadono il 20 marzo – e che il gruppo di lavoro appositamente costituito sta lavorando in modo continuo per meglio spiegare i passaggi sui quali si è appuntata la critica dei giudici contabili. Per illustrare l’operato di risanamento messo in campo dal Comune in base al Piano di riequilibrio elaborato – operato che ha già portato a risultati positivi (come una riduzione del disavanzo, segno che una correzione strutturale dei conti è già avviata) – alla relazione sarà allegato il Rendiconto 2013. La base del ragionamento del Comune per approntare il ricorso è che il controllo della Corte dei Conti dovrebbe essere esercitato in modo dinamico, valutando i risultati conseguiti dopo l’approvazione del predissesto, ad esempio sul piano della lotta all’evasione. In questo senso, è ancora in piedi l’auspicio che il Governo modifichi il decreto 174 consentendo al Comune di modificare il Piano di Riequilibrio (attività che del resto è già normalmente prevista dallo stesso 174 e che il Comune ha già messo in campo nel 2013) per adeguarlo ai mutamenti normativi e fiscali e alle osservazioni della stessa Corte dei Conti.
I consiglieri intervenuti hanno: suggerito l’apertura di una nuova fase nella vita dell’amministrazione fondata sulla verità dei conti del Comune ed una valutazione della possibilità di dichiarare il dissesto, prima che questo sia imposto, allo scopo di razionalizzare la situazione debitoria dell’Ente e di dare prova di credibilità sul piano nazionale (Iannello); invitato l’amministrazione ad agire, accelerando il piano di dismissione e riqualificando la spesa sociale, accompagnando l’iniziativa con una presa di posizione dell’intero Consiglio nei confronti del Governo affinché allunghi, per tutti i Comuni in difficoltà, i tempi nei quali ripianare i conti e preveda la restituzione a tassi molto bassi dell’anticipo ricevuto in base all’adesione al piano (Antonio Borriello); sottolineato la necessità di spiegare ai cittadini, il cui onore sarebbe leso dalla dichiarazione del dissesto, quali sarebbero, nel caso il ricorso non fosse accolto, le conseguenze del dissesto sul piano dei debiti del Comune, del personale e dei servizi (Gennaro Esposito).
In risposta alle osservazioni dei consiglieri, l’assessore Palma ha assicurato che l’amministrazione, in questa fase di incertezza, continua a lavorare e a portare avanti il processo di risanamento dell’Ente, specificando che, rispetto al passato, sono molte e sensibili le differenze nella normativa e nelle conseguenze del dissesto che, per la città, avrebbe un grosso contraccolpo senza, peraltro, correggere in modo strutturale le ragioni che hanno portato allo squilibrio dei conti del Comune.