”La notizia ci conferma qualcosa di cui eravamo sicuri. Giustamente bisognava pero’ attendere l’esito degli esami autoptici e gli accertamenti che l’autorità giudiziaria ha condotto con i tempi, la cautela e la capillarità necessari per un caso così delicato”.

Lo dice all’Adnkronos Luigi Pagano, vice capo del Dap, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, commentando le indiscrezioni sull’autopsia del giovane Federico Perna, morto nel carcere di Poggioreale a Napoli lo scorso 8 novembre. L’esito dell’autosia ha infatti accertato che non vi sono segni di violenze o percosse e che la causa della morte di Perna e’ riconducibile a una grave ischemia miocardica acuta.

”Questo -rimarca Pagano- rende giustizia al personale di Poggioreale e fa verita’ rispetto a tutte le accuse che alcuni media hanno scagliato sulla correttezza e professionalità della Polizia Penitenziaria, sfruttando anche il dolore di una madre. Speculazioni, vorrei sottolineare, gravissime quanto gratuite e volgari. Non aggiungo altro -precisa il vice capo del Dap- proprio per riguardo a quella sofferenza: la perdita di un figlio e’ una tragedia immane che, mi permetto di dire, giustifica ogni atteggiamento della madre e merita solo rispetto e silenzio”.

”Diversa cosa, invece, sono le ricostruzioni precostituite -sottolinea Pagano- i giudizi sommari che altri hanno voluto pronunciare senza neppure attendere gli esiti della annunciata indagine della Magistratura, indagine a cui l’Amministrazione si è attenuta e a cui ha lealmente e ampiamente collaborato, come era ovviamente giusto che fosse, senza alcuna preclusione”. ”E lo abbiamo detto con chiarezza, sin dal primo momento: avremmo accolto senza riserve qualunque esito delle indagini, perche’ -conclude il vice capo del Dap- il nostro unico interesse era fare chiarezza sui fatti ”.

 

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