Un cittadino albanese di 31 anni e’ stato arrestato dai Carabinieri della Stazione Roma Appia in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. L’uomo, insieme ad un connazionale 42enne, e’ stato notato dai militari aggirarsi nel quartiere Statuario a Roma. Il loro atteggiamento guardingo, riferisce una nota dell’Arma, ha insospettito i Carabinieri che hanno deciso di controllarli.

I documenti esibiti dai cittadini albanesi, visibilmente contraffatti, hanno convinto i Carabinieri della Stazione Roma Appia ad approfondire le verifiche sul loro conto. Il responso ottenuto dalle impronte digitali non ha lasciato scampo agli stranieri, risultati entrambi gravati da provvedimenti restrittivi: il 42enne da un ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Trani nel 2004 per traffico di droga. Sul conto del 31enne, invece, e’ emerso qualcosa di ben piu’ grave: un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte di Appello di Valona (Albania) nel 2005 con le accuse di favoreggiamento e attraversamento illegale di confine, reato punito dal codice penale albanese con 25 anni di reclusione. I fatti risalgono al mese di gennaio del 2004, quando l’albanese, a soli 24 anni, organizzo’ insieme ad altri connazionali uno dei tanti ”viaggi della speranza”: a bordo di un gommone partito dal porto di Valona e diretto in Italia, furono stipati 36 profughi albanesi disposti ad affrontare qualsiasi avversita’ pur di raggiungere nuove prospettive di vita nel nostro Paese. Ogni passeggero pago’ agli scafisti una quota di 1.500 euro. Purtroppo per loro, dopo alcune miglia di navigazione, giunti nel canale di Otranto si trovarono ad affrontare pessime condizioni meteo e onde altissime, fatale connubio che porto’, in breve tempo all’affondamento del gommone e alla morte per annegamento di 21 dei 36 passeggeri albanesi. Entrambi i ricercati sono stati arrestati e associati al carcere di Regina Coeli.

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