Basterà al sindaco di Aversa Sagliocco aver varato la nuova giunta per riportare la serenità nella sua maggioranza per condurre in porto qualche progetto che porti benefici alla città? Rispondere a questa domanda, naturalmente, è impossibile a meno che non si sia in possesso di una sfera di cristallo.
Quel che è certo è che nelle scorse settimane, anche precedenti alla crisi scatenata dalla posa dell’asfalto in via Roma, la maggioranza che sostiene il sindaco Sagliocco ha scricchiolato ed lo ha fatto in un modo talmente vigoroso che il primo cittadino nel corso delle trattative per ricomporre la giunta ha accettato di incontrare anche l’Udc, da mesi ormai all’opposizione, e ha accontentato praticamente tutte le richieste di quei consiglieri comunali che da tempo rivendicavano più spazio e visibilità nell’azione quotidiana di amministrazione della città. Sagliocco, infatti, ha accettato di indicare un assessore indicato da Paolo Santulli e un altro da Domenico Palmieri, così come ha accettato di tenere per sé delle deleghe importantissime che saranno poi affidate, ufficiosamente, a Vargas, Di Grazia, Della Vecchia e Costanzo.
La, peraltro poco conosciuta, vena accondiscendente e dialogante di Sagliocco due sabati fa, ha anche accolto la richiesta del capogruppo di Noi Aversani Rosario Capasso, il quale aveva posto il veto sull’ingresso in giunta di Carmine Palmiero. Quel Rosario Capasso considerato braccio destro di Sagliocco e che, stando a voci di corridoio, nell’ultimo periodo era anche uno dei consiglieri comunali maggiormente insoddisfatti per quanto concretizzato in questi venti mesi di amministrazione comunale.
Il malcontento di Capasso, che in consiglio comunale è rimasto uno dei pochi a tener testa alle accuse dell’opposizione, si era anche materializzato in una mozione avente come oggetto gli interventi non messi in atto, da più di un anno, per la riapertura di via Castello dopo che il crollo che aveva interessato una parte della chiesa dello Spirito Santo (che diventerà la sede della Fondazione Cimarosa ndr) aveva causato l’interdizione al traffico del tratto finale.
Il capogruppo di Noi Aversani scrive: “Considerato che lo snodo veicolare dell’arteria interrotta al traffico è di primaria importanza sia per il deflusso della circolazione sia per la possibilità di offrire l’arse in questione a parcheggio del tribunale di Napoli Nord (oggi già saturo di parcheggi e bisognoso di ulteriori spazi e/o stalli di sosta per agevolarne il raggiungimento). Ciò posto è di palmare evidenza che è impensabile assistere imperterriti senza provvedere alla messa in sicurezza della struttura interessata al crollo e per l’effetto riaprire la strada interrotta. Nemmeno si può giustificare il costo dell’intervento come fattore ostativo alla risoluzione della problematica. Il bilancio comunale della Città di Aversa fortunatamente è in grado di contenere i costi della messa in sicurezza senza subire nessun dissesto finanziario. Considerato altresì che l’obiettivo meritorio dell’amministrazione comunale è volto a soddisfare al meglio le esigenze della cittadinanza non si spiega sotto un profilo logico-razionale il protrarsi invano (oltre un anno), del mancato intervento di riqualificazione e messa in sicurezza della Chiesa da consentire l’apertura della strada. Pertanto, il sottoscritto Consigliere invita a votare unanimemente la suddetta mozione affinché il Civico Consesso nell’esercizio dei propri poteri di indirizzo di cui è esclusivo portatore deliberi (l’inserimento dell’intervento come espressa e prioritaria previsione nel prossimo bilancio), la messa in sicurezza della Chiesa e l’apertura della strada correlativa”.
Il testo di Capasso è particolarmente interessante perché oltre a non usare, come suo solito, giri di parole evidenzia sia la necessità di parcheggi nel centro storico che l’importanza dei poteri di indirizzo del Consiglio Comunale che nel corso dell’ultimo consiglio comunali erano stati oggetto di un attacco, stigmatizzato dall’opposizione, del sindaco Sagliocco, il quale aveva parlato della necessità di porre un freno “nei limiti degli strumenti offerti dalla democrazia” alla discussione di mozioni, interrogazioni e di punti all’ordine del giorno già ampiamente trattati. Un annuncio per porre un freno all’azione dell’opposizione che nell’ultimo periodo è particolarmente attiva. Chissà, quindi, quale sarà la reazione del sindaco adesso che il suo capogruppo ha indossato, almeno su una questione, l’uniforme dell’opposizione.
Angelo Golia