L’orchestra vuota di Rosario Sparno, ispirata all’opera omnia dello scrittore e saggista statunitense David Foster Wallace, sbarca al Teatro Civico 14 di Caserta. Sabato 8 (ore 21.00) e domenica 9 marzo (ore 19.00) andrà in scena lo spettacolo Schifosi interpretato da Luca Iervolino e prodotto da Bottega Bombardini. Un personaggio si muove fra i membri della sua famiglia. Le sue radici.

L’orchestra che ha creato la musica della sua esistenza. Si muove fra abiti vuoti, radici secche, un’orchestra senza musicisti perché la musica suonata è una melodia che non ha suono. L’apparenza, la finzione, la negazione della verità, che deve a tutti i costi trasmettere all’esterno il migliore dei mondi possibili, sono resi sulla scena da abiti pronti per essere indossati, per meglio apparire: buoni padri, buone madri, buoni figli. Nessuna musica sarà suonata, nessuna corda vibrerà, nessun sentimento lasciato andare. I nostri Schifosi sono personaggi torbidi, divertenti quanto autenticamente amorali che si confessano attraverso un originale, candido e violento linguaggio quotidiano e che raccontano la loro realtà. “Cerco di dire solo che bisogna stare attenti ad assumere un atteggiamento stereotipato sulla violenza e l’abbrutimento – si ascolta nel corso della pièce – Anche nel caso delle donne. Che hanno le donne di tanto speciale?” Un catalogo di mostri paradossalmente normali, voci stravolte ispirate alla scrittura d’avanguardia di Wallace. Una visione del mondo che, con sgomento, potremmo scoprire anche nostra. Schifosi, ancora, sono i protagonisti incapaci di “dare” gratuitamente, di donare, terrorizzati dalla verità, che mantengono i rapporti sociali solo perché “sai non si sa mai, in fondo…”.

Una madre ambiziosa, decisa disperatamente a mostrarsi amorevole. Un padre frustrato e moribondo che implora una indecente cortesia. Un figlio che smette di recitare il ruolo del figlio perché “sa che gli altri sanno che lui sa che gli altri sanno”. Accompagnati dalle “note disturbanti” di Massimo Cordovani, si ascoltano parole che sono delle vere e proprie rivelazioni. I componenti di questa famiglia “normale” raccontano, dissacrandolo, il loro rapporto con gli altri e, soprattutto, con se stessi.

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