Caserta- “A rischio il controllo della Tubercolosi e della Brucellosi negli allevamenti della provincia di Caserta!” .Un richiamo che è un appello ad intervenire quello lanciato dal presidente regionale FVM, con delega ai servizi veterinari- specialisti ambulatoriali interni, Marcellino Di Franco.

E’ la preoccupazione emersa nella riunione tenutasi pochi giorni fa presso la sede dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Caserta, convocata per discutere “sulla corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale (ACN) degli Specialisti Ambulatoriali Interni – Impatto Organizzativo e Programmazione futura del lavoro”.Le ragioni sono spiegate in una nota stampa .

“ È scaturito- afferma il responsabile del gruppo sindacale più consistente – che, alla luce della programmazione regionale inerente i carichi di lavoro attribuiti ai Veterinari Specialisti secondo l’attuale contratto -che prevede un impegno di 10 ore settimanali per singolo specialista- non sarà possibile garantire per l’anno 2014 il controllo capillare per il risanamento degli allevamenti insistenti nell’intera provincia dalla Tubercolosi e dalla Brucellosi. Il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo FVM-SIVEMP- denuncia il professionista matesino- attende ancora ad oggi…nonostante le ripetute richieste di essere convocati per la risoluzione di tale problematica ed auspicano in una presa di coscienza della Azienda Sanitaria Locale di Caserta per portare a completamento il piano sanitario obbligatorio che prevede l’esecuzione di oltre un milione di controlli ematici del bestiame presente nella provincia di Caserta. Non può essere tollerata la scarsa considerazione che di tale problematica ha l’Amministrazione Pubblica da parte della ASL di Caserta, la scarsa valutazione dell’impatto che l’intervento di sanità pubblica veterinaria, relativo alla bonifica degli allevamenti, ha in termini di salvaguardia della salute pubblica e di sostegno alla qualità delle produzioni alimentari. Riteniamo che tale situazione debba essere fortemente stigmatizzata da parte di tutti e soprattutto dalla Regione Campania che ha il dovere di tutelare l’interesse pubblico dipendente dall’intervento professionale”.

 

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