CASERTA: “Un evidente errore di valutazione rischia di mortificare il nostro territorio e di introdurre novità non solo tecnicamente ma anche economicamente svantaggiose per i cittadini”. Pasrte da questa premessa l’opera del Pd casertano che ha chiesto ed ottenuto un incontro con il gruppo consiliare alla Regione Campania sul tema di riordino del ciclo delle acqua.
Quello che i Democrat contestano alla giunta Caldoro, è in particolare la suddivisione della provincia di Caserta su due diversi Ato (Napoli e Avellino-Benevento): “Una scelta non solo sbagliata- ne è convinto Luigi Munno, responsabile provinciale agli Enti locali che con Franco De Michele, segretario all’organizzazione ha voluto il vertice napoletano- ma anche ingiusta: in caso di approvazione del disegno di legge così come presentato Caserta perderebbe non solo una unità nella gestione del servizio idrico ma vedrebbe di fatto applicate ai cittadini, delle tariffe diverse e più alte a seconda dell’area di residenza”. Un assurdo, lo hanno definito contro il quale il Pd ritiene necessario una revisione del disegno che arriverà in aula la prossima settimana: “Ribadiamo che l’autonomia gestionale per la nostra provincia non è richiesta campanilistica- hanno spiegato i vertici dei democratici casertani- ma la naturale considerazione di uno stato di fatto che non può non essere preso in considerazione”. All’incontro che si è tenuto nell’ufficio del consigliere regionale Nicola Caputo, ha presenziato il capogruppo regionale Lello Topo. Presente anche Pasquale Di Biasio, presidente del Consorzio Idrico. Unanime la decisione di avviare un doppio binario di lavoro: tecnico, con una commissione che affiancherà il gruppo regionale nella predisposizione di emendamenti da presentare in aula e politico, con la richiesta (accolta) di avere più tempo per studiare come uscire all’impasse. Prossimo incontro già programmato per la settimana prossima con il Pd che si avvia a chiedere l’istituzione di un quarto Ato regionale.