Un fabbro 40enne residente in Toscana, originario di Quarto (Napoli), è stato salvato dal suicidio via telefono dai carabinieri del comune flegreo. L’uomo disperato e per problemi economici e familiari, si sta separando dalla moglie, prima di compiere il folle gesto ha chiamato al telefono i carabinieri di Bettolle. La richiesta fatta al piantone è stata di inviare un ultimo saluto ai carabinieri di Quarto, che qualche anno fa lo avevano salvato dalle angherie di una banda di balordi che lo avevano vessato con telefonate minatorie. I militari della tenenza quartese, infatti, riuscirono, dopo serrate indagini, ad individuare due pregiudicati di Giugliano che lo bersagliavano con minacce telefoniche, quasi ad indurlo al suicidio. Il centralinista della caserma di Bettolle sulle prime ha avuto non poche perplessità all’apparente strana richiesta, ma vista l’insistenza e la decisione del fabbro di volerla fare finita, ha chiamato i colleghi di Quarto. Poche battute hanno permesso ai marescialli in servizio, Flore e Pellecchia, di risalire al fabbro, la cui vicenda a loro era ben nota. Compresa l’effettiva drammaticità del momento i carabinieri di Quarto hanno aperto una conversazione telefonica con l’uomo, cercando di farlo desistere, ma soprattutto per dare tempo ai colleghi di Bettolle, a cui via cellulare avevano spiegato la situazione, di poterlo individuare e bloccare. L’azione dei carabinieri alla fine ha avuto successo. Individuato il sito dove il fabbro stava per mettere a segno il suo gesto estremo, i militari senesi sono riusciti a bloccarlo in tempo, mentre l’uomo, chiusa la conversazione telefonica, aveva inserito la testa in un cappio legato ad un ramo.