La Mercedes e’ un passo avanti a tutti, la Ferrari annaspa, male Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen mentre le sorprese di giornata sono Daniel Ricciardo e i rookie Magnussen e Kvyat. Le qualifiche del Gran Premio d’Australia che inaugura la rivoluzionaria stagione di Formula Uno si potrebbero riassumere in queste poche righe. Che la pole position finisse nelle mani della scuderia di Stoccarda c’erano pochi dubbi alla vigilia, sia per le indicazioni emerse nei test invernali, sia per la prova di forza nelle libere.
A partire davanti a tutti, per la 32esima volta in carriera (eguagliato Nigel Mansell), sara’ Lewis Hamilton, che sotto la pioggia caduta all’Albert Park piazza la zampata vincente nell’ultimo giro del Q3 (1’44″231), infrangendo il sogno di Daniel Ricciardo e relegando il compagno di squadra Nico Rosberg in seconda fila.L’australiano, davanti al proprio pubblico, fa un esordio da urlo in Red Bull, conquistando un piazzamento sul quale nessuno avrebbe mai scommesso alla vigilia, compreso il suo team principal Chris Horner (“non mi aspettavo che Daniel fosse cosi’ veloce, nemmeno che arrivasse in Q3”). Del resto la scuderia campione del mondo e’ fra quelle che ha faticato di piu’ durante i test e la riprova si e’ avuta oggi con Sebastian Vettel, incapace di superare la seconda manche di qualifica e costretto domani a partire dalla sesta fila: per trovare un risultato peggiore bisogna risalire al Gran Premio di Cina dell’aprile 2012. “Non mi sono sentito a mio agio, ho faticato parecchio e c’e’ tanto lavoro da fare”, la sua riflessione. Ma se il tedesco mastica amaro, alla Ferrari non c’e’ molto per cui sorridere. Fernando Alonso e’ quinto come un anno fa, ma a oltre un secondo e mezzo da Hamilton, mentre Kimi Raikkonen viene eliminato nel Q2, con tanto di sovrasterzo che lo fa finire contro un muretto mentre cercava un giro veloce in extremis. “Non penso che sull’asciutto potessimo fare meglio del quinto posto – ha confessato lo spagnolo – la Mercedes va molto forte e per le complicazioni che ci sono state questa posizione va bene, e’ quella che meritiamo”. Per quanto riguarda domani, “dopo l’inverno e tutte le difficolta’ di tutti i team, finire la gara e’ la priorita’ numero uno”. Non certo il massimo dell’ottimismo per quanto Alonso non sia il solo a pensarlo visto che anche Rosberg, amareggiato per la pole mancata, ha parlato di “affidabilita’ al limite”. La gara di domani, tra novita’ regolamentari, macchine ancora tutte da scoprire e condizioni meteo di grande incertezza, e’ una grossa incognita. Chiedere per credere ad Alonso, che si e’ visto soffiare la seconda fila per pochi centesimi dal danesino della McLaren Kevin Magnussen mentre il russo Daniil Kvyat ha centrato l’ottava piazza. Oggi penalizzate dalla pioggia, andranno domani a caccia del riscatto le Williams di Massa e Bottas, anche loro motorizzate Mercedes: la casa di Stoccarda piazza sei vetture fra le prime dieci, dato prevedibile ma ugualmente impressionante