Marzo ‘bollente’ per le uscite cinematografiche in Italia: tra pochi giorni ‘Nymphomaniac’ di Lars Von Trier portera’ un annunciato scandalo in sala riproponendo l’annosa questione della differenza tra arte e pornografia.

Pochi giorni dopo, il 27 marzo, sara’ la volta del biopic ‘Lovelace’ sulla vita della star di ‘Gola profonda’, il primo firm porno distribuito nel 1972 (con enorme successo commerciale) nei tradizionali circuiti cinematografici. La pellicola e’ ispirata all’autobiografia della stessa Linda Lovelace (vero nome Linda Boreman), che racconta in maniera forse un po’ troppo didascalica e senza troppi slanci la tragica vicenda umana della protagonista di ‘Gola profonda’. Una vicenda torbida e squallida, con una donna – Linda Boreman, interpretata sul grande schermo da Amanda Syfried – che si prostituiva costretta dal marito Chuck Traynor (Peter Sarsgaard) e che arrivo’ al porno per caso. Una storia fatta di violenze e vessazioni, con un uomo che costringe la moglie a girare film i luci rosse e a diventare suo malgrado un’icona di un’epoca. Il film Lovelace, presentato in prima mondiale lo scorso anno al Sundance Festival 2013, racconta la storia di Linda Boreman, una donna che visse nell’industria del porno solamente per diciassette giorni me ne e’ diventata suo malgrado l’icona indissolubile. Abbandonato il set, e riuscita a sfuggire alla ‘prigionia’ a cui la costringeva il marito, la ragazza lotto’ per tutti gli anni successivi al fianco della femministe americane contro l’industria dell’hard. Una battaglia che condusse fino alla morte, avvenuta nel 2002 per un incidente d’auto.

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