NAPOLI – ”Noto stamani, dalla lettura dei giornali, che non siamo più un Paese garantista, culla del diritto. Piuttosto in Italia, per certi casi come il mio, prevale la presunzione di colpevolezza”. E’ quanto sottolinea il vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli Marco Nonno (Fdi-An) replicando alle polemiche scoppiate dopo la sua elezione. Nonno, coinvolto nell’inchiesta sulla rivolta di Pianura contro la discarica (per lui il pm ha chiesto una condanna di 13 anni in primo grado), è stato eletto con 21 voti.

”Nel ricordare a tutti che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio – spiega Nonno – mi chiedo se oggi alcuni organi di stampa non abbiano utilizzato, strumentalmente, la mia posizione processuale per sparare a zero sul sindaco e su un’amministrazione ormai politicamente esanime”. ”Come ho già detto, ribadisco che in caso di condanna sono pronto a valutare l’eventuale passo indietro dalle mie cariche istituzionali, ma fino a quel momento nessuno potrà impedirmi di rappresentare legittimamente le migliaia di persone che hanno scelto di votarmi. L’aula del Consiglio Comunale della terza città d’Italia è sovrana – conclude Nonno – le sue scelte libere e fino a prova contraria non è stato eletto Vice-Presidente un condannato, ma un incensurato”.

 

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