Va bene che in politica si può dire tutto e il contrario di tutto, ma negli ultimi tempi i renziani che si autodefiniscono della prima ora stanno veramente esagerando. Il protagonista dell’ultima clamorosa piroetta è Carmine De Lucia. Giovane, capace e di prospettiva, se non fosse che anche lui si è fatto irretire dalla logica (molto in voga) del detto e non detto, dello stop and go, delle dichiarazioni e delle smentite. Insomma, cose da vecchi. E poco edificanti. Anche lui infatti, come Gennaro Falco, non ha avuto il coraggio di difendere fino in fondo le proprie idee, peraltro sbandierate ai quattro venti. Prima con note ufficiali a quattro mani (firmate da lui e da Falco) e poi in una video-intervista a Campania Notizie, De Lucia (o la sua controfigura?!) ha attaccato apertamente Carlo Marino e, ad onor del vero, tutti i “capibastone” del Pd. Ora a pochi giorni di distanza da quella vulcanica intervista (video) getta acqua sul fuoco e si autosmentisce. E declina il logoro linguaggio della politica: siamo uniti e coesi. Nel frattempo dialoga con i renziani definiti della seconda ora (Caputo e company) per un posto in extremis nella segreteria regionale. Tra renziani della prima ora e quelli della seconda ora, De Lucia sta dicendo e facendo tutto e il contrario di tutto. Per lui sarebbe meglio un’ora di ricreazione.

Mario De Michele

 

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