I sindacati dei lavoratori edili hanno allestito un gazebo all’esterno del Comune di Marcianise (Caserta) per richiamare l’attenzione sulla situazione dell’Interporto di Maddaloni-Marcianise, opera realizzata solo in parte che sarebbe dovuta servire per creare nel Casertano un terminale per lo scarico di merci e il successivo trasporto a destinazione. La realizzazione dei capannoni è infatti ferma da mesi.

Fino allo scorso anno c’erano due aziende edili impegnate: la Essetti però ha avuto la rescissione del contratto e ha dovuto licenziare i 36 dipendenti, mentre gli altri 40 addetti della seconda società, la Cogedi, sono in cassa integrazione a zero ore da dicembre. L’opera sorge al confine tra i comuni di Maddaloni e Marcianise. “Per i lavori sul versante del comune maddalonese – spiega Bruno Piscitelli della Fillea-Cgil di Caserta – sembrano esserci degli spiragli; l’Ise (la società Interporto Sud Europa) ha fatto richiesta all’Amministrazione comunale per costruire altri capannoni, ed è stato attivato l’iter per la realizzazione di un bando europeo per l’affidamento delle opere di costruzione con fondi comunitari “Por” dello svincolo autostradale dell’A30 Caserta-Salerno. Ma sul fronte marcianisano – prosegue Piscitelli – non si muove nulla”.

“L’accordo di programma tra Comune e proprietà dell’Ise – afferma Alfonso Petrone della Filca-Cisl – è scaduto nel 2009 e le parti da allora non hanno più trovato un accordo per far ripartire i lavori. Eppure l’Interporto doveva servire per creare posti di lavoro e un grande polo dell’intermodalità a disposizione delle imprese. In questo territorio però sembra tutto più difficile”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui