NAPOLI – “Il garante dell’infanzia ha ragione e il grido d’allarme che ha lanciato sull’aumento della ludopatia tra i minorenni desta preoccupazione. Per questo ribadisco l’importanza dell’Osservatorio Regionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo da noi fortemente voluto, istituito nel 2013 e in attesa di entrare pienamente in funzione”. Così, Luigi Cobellis, capogruppo Udc in Regione Campania, a commento del Rapporto Annuale di Cesaro Romano, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

“Ho letto con grande attenzione il Rapporto presentato proprio in questi giorni e i numeri riguardanti il gioco tra i minori sono davvero impressionanti, soprattutto se si considera che la Campania è ormai in testa alla classifica della ludopatia minorile – ha aggiunto Cobellis – Per studiare adeguatamente il fenomeno e predisporre politiche conseguenti di prevenzione e di tutela è necessario attivare strumenti capaci di coinvolgere sia gli attori istituzionali sia i soggetti sociali impegnati sul territorio regionale. In questo senso, si conferma l’importanza di dare compiuto avvio all’Osservatorio Regionale istituito con la legge di bilancio del 2013”. “Proprio su questi temi il nostro gruppo ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge regionale (n. 507 del 14/02) che è stata recepita e aspetta di essere messa all’ordine del giorno in quinta Commissione” – ha sottolineato – L’idea centrale è che il contrasto alla ludopatia va fatto in maniera efficace: ecco perché la legge prevede un meccanismo di sgravio fiscale Irap per gli esercizi che decidono di rinunciare alle slot machine e la conseguente istituzione di un Fondo per il contrasto, la cura e la prevenzione del gioco patologico”. “Bisogna sgombrare il campo da un paradosso evidente – ha concluso – lo Stato che alimenta il circuito del gioco è lo stesso che sopporta i costi sociali e sanitari della ludopatia dilagante. Non è pensabile continuare in questo modo, è indispensabile che lo Stato, le istituzioni, reagiscano con la dovuta forza a salvaguardia della salute dei cittadini e in particolare delle fasce anagraficamente e socialmente più esposte. Lucrare sulle debolezze degli italiani più in difficoltà è riprovevole e bisogna decidere da che parte stare: o con le famiglie o con i biscazzieri. Noi siamo con le famiglie”.

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