Il due dicembre la Cassazione scioglierà il nodo sul referendum per la costituzione della 21ma regione italiana, dopo la richiesta della Provincia di Salerno di staccarsi dalla Campania e diventare un ‘Principato’. Lo rende noto all’ANSA Corrado Carnevale, presidente dell’Ufficio per il referendum della Cassazione.
“Decideremo se a supportare questa proposta sia sufficiente il parere favorevole di un terzo dei consigli comunali del salernitano, o se sia necessario il via libera di un terzo degli elettori dell’intera Campania”, spiega Carnevale aggiungendo che “è la prima volta che viene promosso un referendum sull’istituzione di una regione”. Sul distacco della provincia di Salerno dal resto della Campania, ha spiegato Carnevale, “c’è la convergenza di quasi tutti i consigli comunali del salernitano”.
“E’la prima volta che accade una cosa del genere, mai nessuna regione aveva chiesto di scindersi. Se accadesse – ha proseguito il presidente dell’Ufficio referendum della Cassazione – la Campania sarebbe composta dai soli territori delle province di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta”. Naturalmente “non si tratterebbe di un principato vero e proprio – spiega Carnevale – perchè non c’é alcuna dinastia che rivendica quel territorio, ma ugualmente lo Stato dovrebbe intervenire con una legge apposita che prenda atto di quel referendum particolare che riguarda il cambiamento dei territori e che viene promosso dagli enti locali”.
Recentemente, la Corte Costituzionale si era occupata di questa iniziativa, bocciandola, per quanto di sua competenza, “in parte perchè inammissibile, e in parte perchè infondata”. Ora tocca alla Cassazione esprimersi. “Per questo tipo di referendum ‘territoriale’ – dice Carnevale – non serve la raccolta delle 500 mila firme, ma una delibera degli enti locali”.