Nicola Cosentino si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia tenuto dal gip Isabella Iaselli nel carcere di Secondigliano, dove l’ex sottosegretario all’economia è recluso dopo l’operazione di ieri (leggi articolo). Nel corso dell’interrogatorio di garanzia nel carcere di Secondigliano davanti al gip Isabella Iaselli, l’esponente politico – difeso dagli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro – ha deciso di non rispondere alle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia dicendosi tuttavia disponibile a sottoporsi in tempi brevi a un interrogatorio davanti ai pm della Direzione antimafia Antonello Ardituro e Fabrizio Vanorio, e al pm della Dna Francesco Curcio. Una scelta motivata, a quanto si è appreso, dalla necessità di esaminare approfonditamente gli atti dell’inchiesta che lo riguardano. Brevi anche gli interrogatori di garanzia dei due fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio, arrestati anch’essi per le stesse accuse contestate all’ex parlamentare. Giovanni Cosentino, assistito dall’avvocato Vittorio Giaquinto e Ilaria Criscuolo, si è riportato alle spiegazioni offerte in una memoria difensiva consegnata ai magistrati nel corso delle indagini. Antonio Cosentino, secondo quanto trapelato, ha sostenuto di essere da tempo estraneo alle attività della azienda di famiglia, Aversana Petroli, sottolineando di aver anche avuto alcuni contrasti con i fratelli.