Niente certificato anti-pedofilia per colf e baby sitter e nemmeno per i bidelli, come per le altre categorie di dipendenti che svolgono un lavoro a diretto contatto con i minori ma che sono gia’ sotto contratto; possibilità di procedere all’assunzione, in attesa dell’attestato del casellario giudiziale, con un’autocertificazione del lavoratore, che dichiari di non aver avuto condanne per reati contro bambini e ragazzi; e nessun controllo a tappeto nella prima fase di attuazione della nuova normativa. Fonti del ministero della Giustizia sciolgono gli ultimi dubbi sull’applicazione dell’ obbligo che scatta da domani in adempimento di una direttiva dell’Unione europea e parlano di un allarmismo intorno a questa vicenda “che non ha ragion d’essere”; anche perché i principali nodi erano stati chiariti già dalle circolari pubblicate giovedì scorso sul sito di via Arenula, dove è scaricabile anche il modulo con cui chiedere alla procura competente il rilascio del certificato. Intanto però il tribunale di Genova è già intasato da migliaia di richieste di rilascio del nuovo certificato.
OBBLIGO SOLO PER NUOVI CONTRATTI, NON PER QUELLI IN CORSO Il decreto legislativo 30 del 2014 che dà attuazione alla direttiva Ue contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile non lascia spazio a dubbi: il datore di lavoro ha l’obbligo di richiedere il certificato del casellario giudiziale della persona da impiegare “prima di stipulare il contratto di lavoro e quindi prima dell’assunzione”. Una norma che spazza via il timore di un caos nelle scuole fondato sul dubbio che il nuovo adempimento fosse retroattivo e dunque applicabile anche a bidelli e professori già assunti.
FUORI DA NUOVE NORME VOLONTARI, BABYSITTER E COLF Le nuove disposizioni “valgono solo per l’ipotesi in cui si abbia l’instaurazione di un rapporto di lavoro”; l’obbligo di richiedere il certificato non grava “su enti e associazioni di volontariato, pur quando intendano avvalersi dell’opera di volontari”, specifica la circolare di via Arenula. Nessun problema dunque per catechisti e volontari che operano presso associazioni di vario tipo, comprese le società sportive. Niente obbligo di chiedere la certificazione nemmeno per il datore di lavoro domestico, dunque per chi assume donne per le pulizie e babysitter, spiegano dal ministero: trattandosi di un rapporto fiduciario sarà lui a decidere come regolarsi.
NESSUNO STOP A ASSUNZIONI IN ATTESA DI CERTIFICATO Una volta fatta la richiesta del certificato al Casellario, il datore di lavoro, se è un organo della pubblica amministrazione o gestore di un pubblico servizio, potrà procedere all’impiego del lavoratore “anche soltanto mediante l’acquisizione di una dichiarazione del lavoratore sostitutiva di certificazione” con cui dichiari l’assenza di condanne a suo carico per reati contro minori. Stessa regola nel caso ad assumere sia un privato. Un’applicazione elastica per “evitare che nella prima fase di applicazione della nuova normativa, possano verificarsi inconvenienti organizzativi” ,sottolinea la circolare del ministero.
RILASCIO CERTIFICATI SARA’ RAPIDO,A GENOVA BOOM RICHIESTE “I certificati saranno rilasciati entro qualche giorno dalla richiesta”, assicura il ministero della Giustizia. E l’ufficio del Casellario Centrale sta operando sul sistema informativo gli interventi necessari per fornire al datore di lavoro il certificato in questione “con le sole iscrizioni di provvedimenti” relativi ai reati contro i minori. Intanto però al tribunale di Genova già da ieri lunghe code di rappresentanti di aziende e associazioni per ottenere il certificato. Eppure fonti di via Arenula assicurano che nella prima fase di attuazione delle nuove disposizioni sarà usata la mano morbida: niente controlli a tappeto per scovare chi non si è messo in regola.