Rifiuti speciali di ogni tipo, anche ospedalieri, provenienti dalla Campania e ‘tombati’ in una mega discarica ad Ordona, nel foggiano, vengono portati alla luce in queste ore dai carabinieri in una campagna di scavi che proseguirà nei prossimi giorni. Le ruspe portano le prime conferme ad una inchiesta della Dda che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 14 persone implicate in un traffico illegale di rifiuti tra la Campania e la Puglia. Si stima che a Ordona siano interrate 500.000 tonnellate di rifiuti. Secondo quanto accertato dai carabinieri del Noe nell’inchiesta che l’11 aprile scorso ha portato all’arresto di 14 persone tra la Campania e la Puglia, i rifiuti erano prodotti in diversi Comuni della province di Salerno e di Caserta. La frazione umida, dopo una sosta in impianti di compostaggio campani, dove non subiva alcun tipo di trattamento e veniva corredata da documentazione falsa, veniva ‘tombata’ nell’enorme cratere in un’area agricola di Ordona dove oggi sono in corso gli scavi. Secondo l’inchiesta, almeno 12.000 tonnellate di frazione secca, invece, sarebbero state disperse tra Puglia, Basilicata, Molise e Campania. Prima di smistare i rifiuti nelle loro destinazioni definitive, tra cui anche cave e aree vicine a zone lacustri, venivano usate aree di stoccaggio nel foggiano. In particolare, per gli smaltimenti illeciti sarebbe stata usata come base operativa l’area di parcheggio di Carapelle della ‘Ecoball Bat’ di Cerignola (Foggia).

 

 

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