Tensione alle stelle nel corso della presentazione nella scuola media di Arienzo del libro di Antonio Moccia intitolato “Da Cosentino a Lazzaro Luce”. Durante l’intervento del giovane autore che stava per leggere i verbali del procedimento a carico di Luce, i genitori dell’imprenditore di Arienzo, presenti tra il pubblico, hanno duramente protestato inveendo contro Moccia. Il padre e la madre di Lazzaro Luce hanno accusato lo scrittore di “condannare” il figlio con la pubblicazione di verbali di un procedimento penale tuttora in corso senza una sentenza definitiva. Moccia è stato inoltre accusato di essere un vigliacco perché non ha avuto, a loro dire, il coraggio di organizzare una manifestazione sulla camorra a Casal di Principe. Le critiche sono state estese anche ai concittadini, rei non aver espresso solidarietà nei confronti del figlio, che – hanno dichiarato – “ha dato tanto al paese”. Il padre e la madre di Luce hanno definito la manifestazione una vigliaccata e poi sono andati via. Lazzaro Luce è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta scattata nel novembre del 2013 relativa agli appalti per i servizi di pulizia nell’Asl di Caserta. Il presidente del Savoia Calcio, che quest’anno è stato promosso in serie C (già patron del Gladiator) e amministratore unico della Derichebourg multiservizi Spa, è accusato con altri indagati, tra cui il consigliere regionale Angelo Polverino, a vario titolo e in base alle singole posizioni, dei reati di turbativa d’asta e corruzione con l’aggravante di aver agito per favorire la camorra. L’azienda di Luce è finita sotto accusa per aver ricevuto presunti favori dai pubblici ufficiali che avrebbero operato attraverso plurime violazioni di legge e false attestazioni, consistite, secondo il Gip, nell’assegnare in maniera del tutto arbitraria all’Ati Derichebourg un punteggio di offerta tecnica di 58,9 punti su 60 disponibili, notevolmente superiore a quello delle altre società in gara, agendo anche in violazione dei doveri di economicità, efficacia, imparzialità di trattamento, trasparenza e con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica del clan Belforte.