A quattro giorni dai tragici fatti dello stadio Olimpico le indagini sono ancora in alto mare. Tanti i dubbi sulla dinamica degli scontri che hanno portato al ferimento del trentenne napoletano Ciro Esposito. Dubbi alimentati dall’esame stub di Daniele De Santis, il cui risultato è stato parzialmente negativo. Tra le varie ipotesi circolate in questi giorni si è parlato prima di un’azione solitaria dell’ex capo della Curva Sud poi di un agguato di un commando di ultras laziali e romanisti accomunati dalla fede politica, quella di estrema destra. Oggi Il Mattino e il Messaggero parlano addirittura della possibilità che in via Tor di Quinto ci sia stata una seconda pistola. Un’ipotesi smentita dal Questore di Roma e dalla Procura: “La notizia di una seconda pistola è destituita di fondamento e rischia di interferire negativamente sulle indagini in corso e sulle delicate determinazioni che dovranno essere assunte in giornata”. Oggi, infatti, è in programma l’udienza di convalida per Daniele De Santis, l’ultrà romanista che per la procura ha sparato e i tre supporter napoletani feriti ma che hanno partecipato alla rissa prima degli spari, ovvero Ciro Esposito, ragazzo gravemente ferito, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti. La Procura di Roma ha chiesto l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti ad eccezione, alla luce delle condizioni di salute, di Ciro Esposito. Per De Santis l’accusa resta di tentato omicidio, ai napoletani la procura contesta il reato di rissa. Secondo quanto precisa la Procura di Roma, dunque, allo stato agli atti non vi sono prove testimoniali che parlano di un secondo uomo con una seconda arma, né prove scientifiche a supporto di questa ipotesi. Gli unici testimoni, le cui dichiarazioni sono riportate nell’informativa della Digos, dicono di avere visto De Santis sparare. Altri testimoni aggiungono di avere visto tre persone con i caschi integrali allontanarsi all’arrivo del gruppo di ultrà napoletani.